Ordine del giorno di Tarquinio (PdL) per la liberazione dei marò
BARI. Il Consigliere regionale PdL, Lucio Tarquinio ha inoltrato al Presidente del Consiglio regionale per la discussione in Aula il seguente Ordine del Giorno:
“Il Consiglio regionale pugliese, Premesso che i valorosi ‘marò pugliesi Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono da più di un anno di fatto sequestrati in quello che dovrebbe essere un Paese amico in un lunga, beffarda sequela di rinvìi di un processo per di più illegittimo, essendo i fatti ascritti loro avvenuti in acque internazionali a bordo di nave battente bandiera italiana; che tali fatti sono comunque ascrivibili all’adempimento da parte degli stessi dei compiti per i quali svolgevano il loro servizio a bordo della suddetta nave; che ad oggi la strategia morbida ed attendista del Governo nazionale non ha risolto la questione con il doveroso ritorno in Patria dei due nostri Soldati, ma ha semmai contraddetto amaramente quanto si continua a sostenere in ordine ad una conclamata restaurazione dell’ “immagine internazionale” del nostro Paese; che non risultano allo stato adeguate iniziative degli organismi internazionali di cui facciamo parte, non senza pesanti oneri di ogni tipo, ivi comprese tante vite di nostri Soldati, Colleghi dei due marò, nelle missioni di pace; che non risultano iniziative concrete, se non di mero rito, della Regione, e segnatamente del suo Governo, di impulso per iniziative di ogni tipo finalizzate alla restituzione alle loro famiglie ed al loro lavoro di due Pugliesi al servizio della Nazione;
IMPEGNA il Governo regionale ad esprimere a tutti i livelli i sentimenti di solidarietà del Popolo pugliese ai suoi due figli ingiustamente ed illegittimamente sequestrati dalle autorità indiane, assumendo ogni utile iniziativa per il conseguimento della loro liberazione;
INVITA il Popolo pugliese a mobilitarsi con ogni mezzo, in modo che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone possano sentire l’affetto della loro Terra e che chiunque debba o possa operare a favore loro e della dignità stessa della nostra Patria avverta la spinta prorompente di una Comunità che ha finora dimostrato, su una vicenda che merita il massimo sdegno, fin troppa pazienza”.
“Il Consiglio regionale pugliese, Premesso che i valorosi ‘marò pugliesi Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono da più di un anno di fatto sequestrati in quello che dovrebbe essere un Paese amico in un lunga, beffarda sequela di rinvìi di un processo per di più illegittimo, essendo i fatti ascritti loro avvenuti in acque internazionali a bordo di nave battente bandiera italiana; che tali fatti sono comunque ascrivibili all’adempimento da parte degli stessi dei compiti per i quali svolgevano il loro servizio a bordo della suddetta nave; che ad oggi la strategia morbida ed attendista del Governo nazionale non ha risolto la questione con il doveroso ritorno in Patria dei due nostri Soldati, ma ha semmai contraddetto amaramente quanto si continua a sostenere in ordine ad una conclamata restaurazione dell’ “immagine internazionale” del nostro Paese; che non risultano allo stato adeguate iniziative degli organismi internazionali di cui facciamo parte, non senza pesanti oneri di ogni tipo, ivi comprese tante vite di nostri Soldati, Colleghi dei due marò, nelle missioni di pace; che non risultano iniziative concrete, se non di mero rito, della Regione, e segnatamente del suo Governo, di impulso per iniziative di ogni tipo finalizzate alla restituzione alle loro famiglie ed al loro lavoro di due Pugliesi al servizio della Nazione;
IMPEGNA il Governo regionale ad esprimere a tutti i livelli i sentimenti di solidarietà del Popolo pugliese ai suoi due figli ingiustamente ed illegittimamente sequestrati dalle autorità indiane, assumendo ogni utile iniziativa per il conseguimento della loro liberazione;
INVITA il Popolo pugliese a mobilitarsi con ogni mezzo, in modo che Massimiliano Latorre e Salvatore Girone possano sentire l’affetto della loro Terra e che chiunque debba o possa operare a favore loro e della dignità stessa della nostra Patria avverta la spinta prorompente di una Comunità che ha finora dimostrato, su una vicenda che merita il massimo sdegno, fin troppa pazienza”.
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