Patto di Stabilità sforato: Pelillo, atto doveroso. Pdl, dolorose conferme

BARI. “Un atto doveroso”. Così ha definito l’assessore al bilancio Michele Pelillo il provvedimento della Giunta regionale di pochi giorni di procedere con lo sforamento controllato del Patto di stabilità 2012, sul quale ha relazionato nella I commissione consiliare presieduta da Arcangelo Sannicandro (Sel).
Pelillo (assistito dal Direttore di Area Mario Aulenta) ha ribadito che l’operazione è stata fatta in assoluto ossequio alla legislazione vigente che dall’anno scorso consente alle Regioni di fare ricorso a questa modalità,  a condizione di aver superato le media del triennio precedente per  quel che riguarda la spesa sostenuta per i fondi dell’Unione europea.
A fronte di questa decisione  “che ci pone in condizioni di maggiore serenità” -ha aggiunto l’assessore  -, le mini sanzioni previste riguardano nel 2013 l’impossibilità di contrarre mutui; la parametrazione degli impegni di spesa sull’anno più basso da questo punto di vista del triennio precedente (il 2010), l’impossibilità di procedere a nuove assunzioni (ma non all’esplicazione di eventuali concorsi), fatta eccezione per la sanità che è esclusa dai parametri che determinano il rispetto del patto di stabilità (su quest’ultima si è acceso successivamente una contradditorio tra Rocco Palese (PdL) che aveva chiesto in precedenza l’introduzione di una norma aggiuntiva di precisazione in merito e Michele Losappio  che, invece, la ritiene superflua).
L’assessore Pelillo ha anche richiamato il problema della massa di residui passivi accumulatisi negli ultimi esercizi, per la necessità di rispettare il Patto di stabilita,  che premono sul bilancio autonomo della Regione.
A fronte di queste criticità Pelillo ha elencato le positività. “A monte di una cassa di 120 milioni, i Direttori di Area – ha precisato – ci dicono che possono spendere almeno 360 milioni di fondi comunitari entro il 31 dicembre prossimo. Se avessimo rispettato il Patto di stabilità se ne sarebbero potuti attivare solo 240 con una perdita di 120 milioni”. Gli altri 120 milioni disponibili in cassa potranno essere utilizzati per i citati residui passivi accumulatisi negli ultimi bilanci ordinari. “In definitiva – ha aggiunto l’assessore – una iniezione di liquidità per tutto il sistema”.
Non proprio dello stesso avviso Palese che ha espresso la sua preoccupazione,  soprattutto in relazione alle riduzioni degli stanziamenti per le Regioni previsti dalle disposizioni per la spending revieu e dalla legge di stabilità 2013, con decurtazioni di 700 milioni per l’anno corrente cui si aggiungeranno 2 miliardi per il 2013 e 2014 e 3 miliardi e 50 milioni per il 2015. “Ce la faremo? “ si è chiesto Palese, facendo presente che possono sempre verificarsi “situazioni imprevedibili endogene”. Di qui la possibilità alternativa di andare a incidere sui capitoli di spesa del bilancio autonomo (“anche di quelli che non si possono toccare”),  rimodulandoli ed evitando il ricorso allo sforamento controllato.
Teorema respinto da Losappio. “Gli assessori devono svolgere la loro attività spendendo” – ha detto -. La posizione del PdL è critica verso gli assessori che spendono le risorse a loro disposizione per adempiere ai loro doveri istituzionali. A questo punto, accettando questa impostazione, dovrebbero evitare di spendere (“encefalogramma piatto”), specie poi quando le regole vengono cambiate dal Parlamento in corso d’opera come sta accadendo.  Il problema deriva in realtà dall’”asticella” del Patto di stabilità che viene  progressivamente diminuita. “Da questa situazione – ha aggiunto Losappio – ne usciamo soltanto con una cambio della linea economica del Governo e dato che quello attuale è in linea con quello precedente, occorre un cambio della linea politica”.
Il capogruppo PD Antonio Decaro ha chiesto all’assessore Pelillo un elenco dettagliato delle opere previste con i fondi dell’Ue, con la specifica del valore delle stesse e della loro effettiva cantierabilità. Stessa richiesta anche da parte di Donato Pellegrino (Gruppo Misto) che reclama gli stati d’avanzamento rispetto agli investimenti che sono in itinere. Pellegrino, così come anche Salvatore Negro (UDC), ha criticato il fatto che la delibera con cui la Giunta regionale ha approvato lo sforamento controllato del patto di stabilità è sottratta all’esame del Consiglio regionale ed ha auspicato un’inversione di tendenza con la modifica dello Statuto regionale.
Angelo Disabato (capogruppo LPpV) ha, invece espresso il suo apprezzamento per il provvedimento. “Si potevano perdere 360 milioni” ? – si è chiesto -, con i quali sarà possibile pagare anche imprese che vantano crediti sin dal 2009. Scelte diverse sarebbero state scellerate”.
Infine Leonardo Di Gioia (Pdl) che ha chiesto lumi all’assessore Pelillo in merito alla decisione dello scorso anno di devolvere parte del Piano di stabilità a favore dei Comuni e su come si concilia con il provvedimento odierno. “Lo scorso anno – ha precisato l’assessore – parlavamo di competenza, oggi di cassa. L’anno scorso si è trattato di un’operazione di rispetto istituzionale. Quest’anno si tratta di un’operazione che è stata incentivata dallo stesso Governo nazionale”.

PALESE: A PELILLO DOLOROSE CONFERME - “Con l’audizione da parte dell’assessore al Bilancio sulla deliberazione di sforamento del Patto di stabilità nessun dubbio è stato fugato, anzi si sono riscontrate dolorose conferme.
Le ulteriori riduzioni stabilite dalla spending review e dalle legge di stabilità 2013, prevedono per il patto di stabilità delle Regioni, una riduzione di 2 miliardi nel 2013 e 2014, e di 3 miliardi e 50 milioni di euro nel 2015, che si aggiungono ai 700 milioni già ridotti per il 2012.
Tutto ciò conferma che il provvedimento approvato dalla Giunta regionale andava fatto in modi e in tempi diversi per salvaguardare sia la spesa per le risorse europee che la certezza di riuscire a mantenere il Patto.
Il risultato di mettere in sicurezza la spesa dei fondi europei si poteva realizzare senza sfondare il Patto così come ha fatto la Giunta Vendola, ma riducendo la spesa discrezionale e i mille sprechi, in particolare dal 2010”.

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