Vittoria di Obama, delusione Romney. "Finirò il mio lavoro"

I festeggiamenti dei numerosi supporters di Barack Obama rieletto per la seconda volta presidente degli Stati Uniti
(GUARDA IL VIDEO DEL DISCORSO DELLA VITTORIA - VIDEO 2/ I FESTEGGIAMENTI ALLA CASA BIANCA). L'America sceglie ancora lui. Barack Obama è stato rieletto per un secondo storico mandato alla Casa Bianca. Con i 9 grandi elettori del Colorado e i 13 della Virginia, il presidente si è aggiudicato 290 grandi elettori, contro i 203 dello sfidante repubblicano Mitt Romney: ne servivano 270 per la vittoria. Non sono dunque più decisivi i risultati della Florida e dell'Ohio, considerati fino a ieri Stati chiave.

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''Four more years''. Lo slogan e' diventato realta': Barack Obama vice la sfida contro Mitt Romney e resta alla Casa Bianca, promettendo - tra l'ovazione della sua America ed i complimenti che piovono da tutto il mondo - che ''il meglio deve ancora venire''. L'avversario riconosce la sconfitta, dopo un 'Election Day' scandito dalla suspance, con un serratissimo testa a testa che alla fine - in attesa dei risultati definitivi - vede 332 grandi elettori dalla parte di Obama, contro i 206 per Romney. Il presidente incassa il 50% del voto popolare, due punti in piu' dell'avversario. Numeri ormai dati per certi, anche se resta ancora aperta la conta in Florida (dove comunque sorprese improbabili dell'ultima ora sposterebbero le cifre ma non certo il risultato). Per Obama e' filata cosi' piu' liscia del previsto, scongiurando pericolosi e temuti pareggi e riconteggi. A rivelarsi decisivo - come atteso alla vigilia - l'Ohio: arrivata la vittoria in questo stato e' bastato aspettare i risultati degli Stati della West Coast (dalla California a quello di Washington), e la soglia dei 270 elettori necessaria per l'agognata vittoria e' stata superata.

 Superato Romney anche sul voto popolare. Superato Mitt Romney anche sul voto popolare. "Grazie", ha commentato il presidente su Twitter con un messaggio ai suoi sostenitori non appena le principali emittenti lo avevano dato vincitore sulla base dei conteggi effettuati e delle proiezioni. "Four more years", si legge sul messaggio accanto ad una foto con la moglie Michelle. Esplode la festa a Chicago, a Washington e a Times Square a New York
"Auguro al presidente, alla first lady e alle loro figlie ogni bene, questi sono tempi molto difficili per la nostra grande Nazione".

Romney ammette la sconfitta. Il candidato repubblicano alla Casa Bianca, Mitt Romney, ha telefonato a Barack Obama per congratularsi, riconoscendo la propria sconfitta alle elezioni presidenziali. Quindi parlando al quartier generale di Boston, Romney ha affermato:"Questo è tempo di grandi sfide per l'America e prego che il presidente abbia successo nella guida del Paese". Poi,rivolgendosi indirettamente al presidente appena riconfermato: "Dobbiamo superare le divisioni per lavorare", dice Romney.

I ringraziamenti su Twitter. Il presidente ha subito ringraziato su Twitter i suoi sostenitori: "Voi lo avete reso possibile. Grazie", ha scritto rilanciando quello che era stato uno degli slogan della campagna elettorale "Altri 4 anni", e 'postando' una foto in cui abbraccia la first lady Michelle. "Farò tutto il possibile per finire quello che ho iniziato": è la promessa fatta poco dopo dal Obama ai suoi sostenitori via e-mail. Immediata è esplosa la gioia a Chicago, al quartier generale dei democratici, mentre lo sconforto si è impadronito della sede di Romney a Boston.

Al Congresso Usa intanto si conferma la stessa situazione di prima del voto di oggi: i democratici mantengono il controllo del Senato e i repubblicani quello della Camera.

Oggi si votava in alcuni Stati anche per numerosi referendum: via libera alle nozze gay in Maine, alla legalizzazione della marijuana in Colorado e nello Stato di Washington, mentre la Florida mantiene il finanziamento pubblico per l'aborto.

L'immagine simbolo della corsa alle presidenziali di Obama: l'abbraccio con 'The Boss' Bruce Springsteen
La storia. Barack Obama nasce alle isole Hawaii il 4 agosto 1961 da un keniano e da una statunitense orginaria del Kansas. I genitori si separano nel 1963. Molto importanti per la sua formazione di quegli anni sono i nonni, che lo crescono nel mito del sogno americano. Trovatosi a gestire la più grave crisi economica dal 1929, il democratico Obama riesce a risollevare in parte le sorti del paese. Ma i primi risultati positivi arrivano solo nel settembre di quest’anno: il tasso di disoccupazione cala dall’8,1% al 7,8%. È il dato più basso dal gennaio 2009. La riforma che viene considerata più importante è quella della sanità. La speaker della Camera Nancy Pelosi parlò dei grandi progressi che avrebbe comportato. Tra le decisioni prese: un’assicurazione sulla salute per tutti e l’aumento del numero di persone tutelate dal sistema sanitario, 32 milioni in più. A chi gli rinfaccia di non aver fatto abbastanza in politica estera, Obama risponde: “Chiedetelo a Osama Bin Laden”. Il capo di Al Qaeda, l’uomo più temuto al mondo dopo gli attacchi dell’11 settembre 2001, viene catturato e ucciso durante un blitz in Pakistan nel maggio 2011. L’America e il mondo intero esultano. Altro cavallo di battaglia: il voto anticipato. Secondo i sondaggi, gli americani che hanno seguito il meccanismo dell’early vote si sono dimostrati favorevoli a Obama. Si tratta soprattutto di minoranze come neri e cittadini latinoamericani, le fasce della popolazione più svantaggiate. E lui stesso, Obama è stato il primo presidente degli Stati Uniti a votare prima della data delle elezioni.

dal corrispondente Usa Fenner Brown. I costi delle campagne politiche sono arrivati alle stelle e il prezzo da pagare per una poltrona al tavolo del potere aumenta sempre più. Oggi giorno è molto costoso il diritto di essere rappresentato ed è costoso soprattutto se non si fa parte di una corporazione, i costi possono quantificarsi sostanzialmente più in dollari che in centesimi.

Indipendentemente da chi vincerà le elezioni presidenziali, il dato certo è che tutti vogliono un posto al tavolo governativo. Le corporazioni hanno pagato molto soldi per assicurarsi un posto a sedere, così mi sono chiesto, in un sistema con due partiti politici, quali sono i “costi” per i singoli individui? Per esaminare più attentamente questa domanda, dobbiamo capire i problemi dei vari gruppi e i costi che comporta il diritto di essere rappresentato.

Una minoranza, come ad esempio quella costituita dal popolo ispanico, è sempre tenuta a dimostrare di essere nel territorio americano legalmente. In presenza di un ragionevole sospetto, la polizia americana è legalmente obbligata a chiedere al cittadino ispanico di dimostrare la sua cittadinanza. Anche se queste persone sono state portate in America illegalmente da bambini; per questa gente rivelare se stessi significa rischiare deportazioni e separazioni permanenti dalle loro famiglie.

Un’altra minoranza è costituita dalle famiglie monoparentali, la maggior parte delle quali costituite da donne. Per questa categoria è molto difficile entrare nella stanza in cui vengono prese le decisioni in materia di futuro ed istruzione dei propri figli. Mentre le famiglie tradizionali sono rappresentate e tutelate. Se appartenenti ad una famiglia monoparentale, questa possibilità non esiste. Secondo il New York Times, i bambini delle famiglie monoparentali affrontano rischi più elevati di cadere nella povertà. Molte di queste famiglie non possono permettersi di essere ascoltate è questo costituisce certamente una vera e propria 'spada di Damocle'. Una poltrona al tavolo del potere è costosa soprattutto per i giovani, un ragazzo di 23 anni ha di recente occupato Wall Street': si tratta di Malcolm Harris .

I partecipanti hanno organizzano la manifestazione di protesta con l’aiuto di Twitter. Twitter ha rinnovato oggi la sua protesta nei confronti della magistratura americana, che nel corso di una indagine sull’ attivista Malcolm Harris, presente alla manifestazione davanti a Wall Street lo scorso ottobre durante la quale sono state arrestate circa 700 persone, avrebbe avuto accesso all’account dell’indagato violando le norme della privacy del social network: la polizia non avrebbe rispettato le garanzie costituzionali.

Mentre i procuratori vogliono che Twitter fornisca loro “qualsiasi informazioni dell’utente, tra cui l’indirizzo e-mail, e qualsiasi tweet sia degno di attenzione” per la corretta prosecuzione delle indagini, il social network ha risposto citando la sentenza di un tribunale che ha riconosciuto come i “tweet non siano protetti dalle costituzioni federali, il che è sbagliato”. L’ufficio legale di Twitter sta compiendo uno sforzo ambizioso per modificare le leggi a favore della privacy e convincere i giudici a prendere i diritti di riservatezza degli utenti di Internet più seriamente.
Questo ragazzo non ha né soldi né potere, tuttavia, ha il coraggio delle proprie convinzioni.

Quando il costo di essere ascoltato e rappresentato non è solo una questione di denaro, ma della tua libertà, della tua pace, della tua sicurezza, tutti dobbiamo decidere se il silenzio, il silenzio costituisca davvero un' alternativa più abbordabile del coraggio.

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