Prezzi: arriva mega-stangata da 1500 euro a famiglia
Una maxi-stangata come non si era mai vista da quasi 1.500 euro a famiglia. E' quella in arrivo nel 2013, secondo le previsioni di Adusbef e Federconsumatori. Tra alimentari, biglietti dei treni, rc auto, bollette, bolli e servizi postali e bancari, pedaggi, tariffa rifiuti e ricadute dell'Imu gli aumenti saranno ''insostenibili'', pari a 1.490 euro.
SU ALIMENTARI, ASSICURAZIONI E GAS - Un vero e proprio balzo, stimano le associazioni dei consumatori, sara' quello della tariffa rifiuti che aumentera' da aprile dell'anno prossimo del 25%, pari a 64 euro in piu' a famiglia. A salire saranno pero' anche i prezzi degli alimentari (+5%, 299 euro in piu' legati all'incremento dei prezzi internazionali delle derrate), l'assicurazione auto (+5%, 61 euro in piu'), le tariffe professionali e artigianali (114 euro in piu'), le tariffe aeroportuali (dopo il rinnovo dei contratti di programma di Sea a Milano e Adr a Roma) oltre alle bollette di luce e gas, anche se in modo piu' contenuto rispetto al 2012, e dell'acqua, la cui tariffa sara' presto aggiornata dall'Autorita' per l'energia.
RINCARI CANONE RAI E POSTE - Piccolo rincaro infine (1,5 euro in piu') anche per il canone Rai, a cui si aggiungono pero' anche gli aumenti di bancoposta, francobolli e raccomandate. ''Pesanti ricadute su prezzi e tariffe deriveranno dall'Imu applicata sui settori produttivi a cui si aggiungera' - sostengono Adusbef e Federconsumatori - anche il malaugurato aumento dell'Iva da luglio. Il risultato quindi, anche per l'anno alle porte, sara' drammatico. La stangata prevista, infatti, sara' di +1.490 euro a famiglia''. Si tratta, proseguono, di aumenti ''insostenibili che determineranno nuove e pesantissime ricadute sulle condizioni di vita delle famiglie (gia' duramente provate) e sull'intera economia, che dovra' continuare a fare i conti con una profonda e prolungata crisi dei consumi''.
'TEMPESTA PERFETTA' AL SUD - L'economia del Mezzogiorno e' ancora nel mezzo della "tempesta perfetta" e i principali indicatori sono ancora ben al di sotto dei livelli pre-crisi. Secondo i dati del Check-up Mezzogiorno pubblicato da Confindustria e Studi e Ricerche per il Mezzogiorno e disponibile sui rispettivi siti online, tra il 2007 e il 2011 il Pil del Mezzogiorno, in termini reali, ha subito una riduzione di quasi 24 miliardi di euro (-6,8%); piu' di 16 mila imprese hanno cessato di esistere (0,9 % del totale imprese del Sud) sebbene siano aumentate le societa' di capitali (+7.400 solo nell'ultimo anno).
Il numero di occupati si e' ridotto di circa 330 mila unita' (quasi la meta' della riduzione ha interessato la sola Campania) e il tasso medio di disoccupazione dei primi due trimestri nel 2012 e' salito al 17,4% rispetto al 13,6% registrato nello stesso periodo del 2011, anche per effetto dell'aumento delle persone in cerca di lavoro. Il principale segnale positivo viene dall'export, l'unica variabile che e' tornata al di sopra dei valori pre-crisi: dal primo semestre 2011 al secondo semestre 2012 le esportazioni nel Mezzogiorno sono aumentate del 7%, il doppio del Centro-Nord.
Il persistere della crisi e' causa e effetto del forte calo degli investimenti pubblici e privati.
La spesa in conto capitale si e' ridotta, dal 2007 al 2011 di circa 7 miliardi di euro. Nello stesso periodo, gli Investimenti Fissi Lordi nel 2011 sono diminuiti di 8 miliardi di euro (-11,5%) e particolarmente rilevante e' stata la caduta degli investimenti nelle costruzioni (- 42,5%) e nell'industria in senso stretto (- 27,8%). La quota di imprese manifatturiere che hanno investito e' andata progressivamente calando, dal 37,4% nel 2008 al 23,6% nel 2011. Il calo dell'occupazione e le crescenti difficolta' economiche delle famiglie stanno determinando una vera "emorragia di capitale umano". Sono sempre di piu', infatti, quelli che decidono di lasciare il Mezzogiorno per andare a vivere nel Centro-Nord o all'estero ( 110 mila nel solo 2010).
SU ALIMENTARI, ASSICURAZIONI E GAS - Un vero e proprio balzo, stimano le associazioni dei consumatori, sara' quello della tariffa rifiuti che aumentera' da aprile dell'anno prossimo del 25%, pari a 64 euro in piu' a famiglia. A salire saranno pero' anche i prezzi degli alimentari (+5%, 299 euro in piu' legati all'incremento dei prezzi internazionali delle derrate), l'assicurazione auto (+5%, 61 euro in piu'), le tariffe professionali e artigianali (114 euro in piu'), le tariffe aeroportuali (dopo il rinnovo dei contratti di programma di Sea a Milano e Adr a Roma) oltre alle bollette di luce e gas, anche se in modo piu' contenuto rispetto al 2012, e dell'acqua, la cui tariffa sara' presto aggiornata dall'Autorita' per l'energia.
RINCARI CANONE RAI E POSTE - Piccolo rincaro infine (1,5 euro in piu') anche per il canone Rai, a cui si aggiungono pero' anche gli aumenti di bancoposta, francobolli e raccomandate. ''Pesanti ricadute su prezzi e tariffe deriveranno dall'Imu applicata sui settori produttivi a cui si aggiungera' - sostengono Adusbef e Federconsumatori - anche il malaugurato aumento dell'Iva da luglio. Il risultato quindi, anche per l'anno alle porte, sara' drammatico. La stangata prevista, infatti, sara' di +1.490 euro a famiglia''. Si tratta, proseguono, di aumenti ''insostenibili che determineranno nuove e pesantissime ricadute sulle condizioni di vita delle famiglie (gia' duramente provate) e sull'intera economia, che dovra' continuare a fare i conti con una profonda e prolungata crisi dei consumi''.
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| Al Sud tra il 2007 e il 2011 più di 16 imprese hanno chiuso |
La spesa in conto capitale si e' ridotta, dal 2007 al 2011 di circa 7 miliardi di euro. Nello stesso periodo, gli Investimenti Fissi Lordi nel 2011 sono diminuiti di 8 miliardi di euro (-11,5%) e particolarmente rilevante e' stata la caduta degli investimenti nelle costruzioni (- 42,5%) e nell'industria in senso stretto (- 27,8%). La quota di imprese manifatturiere che hanno investito e' andata progressivamente calando, dal 37,4% nel 2008 al 23,6% nel 2011. Il calo dell'occupazione e le crescenti difficolta' economiche delle famiglie stanno determinando una vera "emorragia di capitale umano". Sono sempre di piu', infatti, quelli che decidono di lasciare il Mezzogiorno per andare a vivere nel Centro-Nord o all'estero ( 110 mila nel solo 2010).
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Economia

