Al via in Puglia il 'Treno della Memoria' con 760 ragazzi
BARI. E' stato il "Treno della Memoria" con 760 ragazzi di 60 scuole della Puglia ad aprire il programma di celebrazioni per la Giornata della memoria della Shoah. Tra i partecipanti anche studenti universitari e ragazzi provenienti da Lamezia Terme. I ragazzi sono partiti il 12 gennaio, in aereo per ragioni logistiche, ed hanno visitato il ghetto di Cracovia e i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. Come sempre, protagoniste sono sempre le scuole.
In tutta la Puglia si preparano manifestazioni con proiezioni di film, incontri, presentazioni di libri e rappresentazioni teatrali. Tra le varie iniziative, per la rassegna "Stagioni 2013", al teatro Van Westerhout di Mola di Bari, sabato 26 gennaio, alle ore 11.30 (per gli studenti) ed alle ore 21.00, andra' in scena lo spettacolo "Meglio non sapere (La vita senza memoria e' un filo spezzato)", tratto dall'omonimo libro di Titti Marrone edito da Laterza, con Christian Di Domenico, voce recitante, ed il Trio Karel.
Lo spettacolo narra la drammatica storia di tre bambini napoletani deportati nel campo di concentramento di Auschwitz. Solo due di loro, dopo alterne vicende, sono riusciti a riabbracciare i propri genitori. Il racconto si dipana intrecciato alla musica di alcuni compositori cecoslovacchi deportati nei campi di Terezin e Auschwitz e di alcuni compositori della tradizione popolare ebraica yiddish e assidica.
In tutta la Puglia si preparano manifestazioni con proiezioni di film, incontri, presentazioni di libri e rappresentazioni teatrali. Tra le varie iniziative, per la rassegna "Stagioni 2013", al teatro Van Westerhout di Mola di Bari, sabato 26 gennaio, alle ore 11.30 (per gli studenti) ed alle ore 21.00, andra' in scena lo spettacolo "Meglio non sapere (La vita senza memoria e' un filo spezzato)", tratto dall'omonimo libro di Titti Marrone edito da Laterza, con Christian Di Domenico, voce recitante, ed il Trio Karel.
Lo spettacolo narra la drammatica storia di tre bambini napoletani deportati nel campo di concentramento di Auschwitz. Solo due di loro, dopo alterne vicende, sono riusciti a riabbracciare i propri genitori. Il racconto si dipana intrecciato alla musica di alcuni compositori cecoslovacchi deportati nei campi di Terezin e Auschwitz e di alcuni compositori della tradizione popolare ebraica yiddish e assidica.
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Cultura e Spettacoli
