La Cola Cola e Beniamino Loglisci a “Métiers du monde”
Pino Massari. L'artigianato gravinese sarà tra i protagonisti di una mostra fotografica dal titolo "Métiers du monde", inaugurata, a Bari, ieri, restando aperta fino al 28 febbraio prossimo. L'esposizione, ospitata presso la sede dell' associazione culturale italo francese "Alliance Française", proporrà al pubblico il lavoro di venti fotografi che attraverso l'obiettivo hanno gettato uno sguardo interpretativo sui mestieri di ieri e di oggi.
Tra questi, due scatti di Michela Cordisco, una giovane lucana appassionata di fotografia, ritraggono il noto artigiano gravinese Beniamino Loglisci mentre crea una Cola Cola, ovvero un fischietto a forma di uccello in terracotta colorata, che, nella sua simbologia, ha un significato benaugurante. Affascinata dalla storia della bottega, proprio qui la Cordisco ha trovato la giusta ispirazione per le sue opere.
Le due fotografie in concorso focalizzano l'attenzione sul lavoro manuale e artigianale, fatto con tecniche antiche e sapienti ma con passione prima di tutto. "Ciò che mi ha spinta ad andare a Gravina - racconta la fotografa lucana - è stata la curiosità. Avevo visto alcune fotografie scattate nel centro storico della città esposte in una collettiva a Bari e avevo sentito parlare della tradizione gravinese della Cola Cola. La tradizione, la storia, la cultura del meridione, delle terre dove sono nata e cresciuta, sono state per me sempre ricche fascino, ricche della bellezza del tempo che è stato. E a Gravina, fra le mura del laboratorio del signor Loglisci il tempo si è fermato".
Aggiunge la giovane fotoreporter: "Ho avuto la fortuna di poter entrare nel laboratorio dove, con tanta passione negli occhi, l'artigiano mi ha mostrato come si realizzi una Cola Cola, raccontando nel frattempo come si sia evoluta la storia del fischietto in quasi 80 anni di attività. Ho deciso di fotografare le mani del signor Loglisci perchè più di ogni cosa mi hanno toccata.
Oltre alla bellezza dei gesti dell'artigiano, volevo trasmettere una qualità dell'essere umano, l'amore e la passione per la vita. Da qui la decisione di mostrare con lo scatto del pugno chiuso, la passione del racconto e con la Cola Cola quasi terminata fra le mani, la bellezza del lavoro manuale che purtroppo si sta perdendo". La mostra barese offrirà al vincitore di partecipare ad una esposizione collettiva che si terrà a Parigi a febbraio; una giuria francese selezionerà tra quaranta opere quella vincitrice alla quale sarà dedicata una mostra personale in una galleria parigina.
Tra questi, due scatti di Michela Cordisco, una giovane lucana appassionata di fotografia, ritraggono il noto artigiano gravinese Beniamino Loglisci mentre crea una Cola Cola, ovvero un fischietto a forma di uccello in terracotta colorata, che, nella sua simbologia, ha un significato benaugurante. Affascinata dalla storia della bottega, proprio qui la Cordisco ha trovato la giusta ispirazione per le sue opere.
Le due fotografie in concorso focalizzano l'attenzione sul lavoro manuale e artigianale, fatto con tecniche antiche e sapienti ma con passione prima di tutto. "Ciò che mi ha spinta ad andare a Gravina - racconta la fotografa lucana - è stata la curiosità. Avevo visto alcune fotografie scattate nel centro storico della città esposte in una collettiva a Bari e avevo sentito parlare della tradizione gravinese della Cola Cola. La tradizione, la storia, la cultura del meridione, delle terre dove sono nata e cresciuta, sono state per me sempre ricche fascino, ricche della bellezza del tempo che è stato. E a Gravina, fra le mura del laboratorio del signor Loglisci il tempo si è fermato".
Aggiunge la giovane fotoreporter: "Ho avuto la fortuna di poter entrare nel laboratorio dove, con tanta passione negli occhi, l'artigiano mi ha mostrato come si realizzi una Cola Cola, raccontando nel frattempo come si sia evoluta la storia del fischietto in quasi 80 anni di attività. Ho deciso di fotografare le mani del signor Loglisci perchè più di ogni cosa mi hanno toccata.
Oltre alla bellezza dei gesti dell'artigiano, volevo trasmettere una qualità dell'essere umano, l'amore e la passione per la vita. Da qui la decisione di mostrare con lo scatto del pugno chiuso, la passione del racconto e con la Cola Cola quasi terminata fra le mani, la bellezza del lavoro manuale che purtroppo si sta perdendo". La mostra barese offrirà al vincitore di partecipare ad una esposizione collettiva che si terrà a Parigi a febbraio; una giuria francese selezionerà tra quaranta opere quella vincitrice alla quale sarà dedicata una mostra personale in una galleria parigina.
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CRONACA LOCALE
