Commercio a Bari, l'opposizione comunale lancia l'allarme indicando delle proposte

Nicola Zuccaro. Il commercio, vera e storica anima della Città di Bari, rischia di essere annullato definitivamente a causa dell'intollerante pressione tributaria dell'attuale Amministrazione Comunale. A lanciare l'allarme sono le opposizioni presente in Consiglio Comunale. Dal Borgo Antico a Piazza Umberto passando per Via Manzoni e Corso Cavour sono numerosi gli esercizi commerciali che rischiano di abbassare la saracinesca non potendo riaprirla più.

+ D'Ambrosio Lettieri, subito conferenza servizi

Per frenare l'emorragia, già in corso, del commercio cittadino, il Centro-Destra presente a Palazzo di Città lancia tre proposte. La prima riguarda il dimezzamento relativo al costo del grattino incoraggiando così l'accesso allo shopping nel centro cittadino.

La seconda, sempre in tema di sosta, riguarda la turnazione per evitare la speculazione sui costi del parcheggio. A queste proposte si aggiungono quelle di natura più strettamente tributaria quali l'abbattimento dell'Imu per chi affitta i locali e il dimezzamento della Tarsu.

L'adozione di questi provvedimenti dovrebbe anche e sopratutto fungere da deterrente per fronteggiare l'emorragia sul piano occupazionale. Emblematica, sotto questo profilo, è la vicenda di Via Argiro per la quale si è apprende del rischio di chiusura delle rispettive attività commerciali entro la fine del 2013 con una perdita di circa 5.000 posti di lavoro.

Una cifra che, aggiunta ai 32.000 poveri ufficialmente stimati a Bari, eleverebbe il livello di guardia sulla sicurezza sociale.