Politecnico Taranto: Laddomada scrive a ministro Profumo e assessore Sasso


BARI. Il consigliere regionale de La Puglia per Vendola, Francesco Laddomada, in vista della riduzione dell’offerta formativa prospettata dal DM 47 del Ministro Profumo, che interesserebbe il Politecnico di Taranto, scrive una nota indirizzata al Ministro dell’Istruzione e all’assessore regionale Alba Sasso, e per conoscenza a tutti i rappresentanti istituzionali della provincia ionica, con la quale rivolge al Ministro l’appello per una deroga al DM 47 e all’assessore regionale quello di affrontare con la massima urgenza le problematiche che ne deriverebbero qualora il provvedimento non fosse modificato.

“In qualità di componente della Commissione consiliare Cultura e Istruzione – si legge nella nota - ho partecipato qualche giorno fa all’assemblea studentesca che si è tenuta presso il Politecnico di Taranto, convocata a causa del rischio, prospettato dal DM 47 del Ministro Profumo, di riduzione o eliminazione di corsi e dell’offerta formativa in generale”.

“L’invito – scrive Laddomada - che rivolgo al Ministro Francesco Profumo e all’Assessore regionale, Alba Sasso è duplice: in primo luogo modificare il DM 47 in senso derogatorio, vista la grave situazione, che per altri motivi, attraversa la città di Taranto e All’Assessore regionale affinché si prodighi con la massima urgenza ad affrontare il problema che deriverebbe dalla stretta osservanza del DM richiamato così come formulato e  qualora non fosse modificato nel senso innanzi richiesto al Ministro. Auspico che la prevista piattaforma programmatica, tenendo presente il rispetto del termine del 30 aprile, veda coinvolti le massime istituzioni universitarie, gli organismi studenteschi ed il partenariato sociale al fine di trovare soluzioni - pubblico/privato - idonee a salvaguardare e perfezionare l’offerta formativa, non esclusi gli indirizzi relativi alla maricoltura e alle professioni del mare”.
In relazione a questo ultimo aspetto, Laddomada invita il Sindaco di Taranto, che legge per conoscenza, a mantenere l’attuale destinazione del palazzo Amati affinché, si mantenga l’uso attuale come centro di Studi.
Laddomada, inoltre, pone ai destinatari della missiva un’altra criticità, anch’essa emersa nella assemblea studentesca e sollevata dalle Istituzioni universitarie tarantine, a cui si dovrà porre immediato rimedio, che deriva dall’esigenza che le risorse regionali, a qualsiasi titolo destinate all’Università di Bari, siano nella parte quantificata per Taranto – erogate direttamente al Dipartimento di Taranto per evitare che questo dipenda, nei modi e nei tempi, dalla organizzazione amministrativa e didattica di Bari; con ciò subendo limiti alla propria organizzazione con inaccettabili disfunzioni sull’offerta formativa e grave disagio per gli studenti.
“D’altronde – conclude Laddomada nella nota - il nuovo Statuto dell’Università di Bari riconosce espressamente la sede di Taranto come struttura chiamata ad erogare attività didattica in perfetta autonomia”.