Berlusconi a Bari, "O subito governo forte e stabile o meglio voto!"

BARI. "O c'e' subito un governo forte e stabile per l'Italia o e' meglio ridare subito la parola agli italiani votando a giugno". Sono le parole d'apertura della manifestazione del Pdl a Bari pronunciate da Silvio Berlusconi.

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COME NEL '94 ANCHE QUESTA VOLTA VINCEREMO - "Come nel '94 quando scesi in campo contro il comunismo, allora vincemmo e dobbiamo vincere anche questa volta" e Berlusconi ha aggiunto: "e' difficile non commuoversi, la responsabilita' che mi date e' cosi' impegnativa da far tremare le gambe".

CON PRODI PRESIDENT MEGLIO TUTTI ALL'ESTERO - Con Prodi presidente della Repubblica ci converrebbe andare tutti all'estero. Lo ha affermato Silvio Berlusconi parlando a Bari. "Proprio lui che ci ha fatto pagare una tassa vergognosa per entrare nell'euro", ha aggiunto."Volete Gino Strada al Colle? Volete la Gabanelli? Perché questi sono i nomi che stanno emergendo dai grillini ma io ho ancora un nome da sottoporvi e voi impazzirete di gioia se il nostro presidente della Repubblica fosse Romano Prodi...". Lo afferma Silvio Berlusconi che non fa in tempo a dire il nome di Prodi che dalla piazza esplode un boato di fischi e di 'no-no'.

E' BERSANI CHE PARLA O CROZZA? - Bersani vuole i nostri voti ma non vuole un governo con noi, allora io gli dico: Bersani noi siamo moderati ma non abbiamo l'anello al naso, non stiamo a pettinare le bambole". Lo afferma Silvio Berlusconi a Bari.

"Noi caro Pierluigi non siamo qui a pettinare le bambole, anzi anche le bambole si sono stufate di farsi pettinare... il giaguaro da smacchiare, gli scogli da asciugare... ma è Bersani che parla o è Crozza? E Crozza che scrive i testi a Bersani o viceversa? O hanno fatto una società in comune?". Lo ha detto Silvio Berlusconi dal palco del Pdl in piazza Libertà a Bari.

IRONIZZA SU VENDOLA, NON SI CAPISCE CIO' CHE DICE - "Devo darvi una delusione, oggi qui sul palco con noi non ci sara' Nichi Vendola", ironizza Berlusconi e la folla grida "buuu buuu".

"Quelle sue dichiarazioni che fa, fanno sentire tanto stupidi perche' non si capisce niente.... Ci sono solo, io non le sue elucubrazioni, vi dovete accontentare", aggiunge e la piazza si lascia andare a fischi pesanti.

CERTI GIUDICI PERICOLO ANCHE PER GOVERNO - "Tutti possono finire nel tritacarne giudiziario e la persecuzione giudiziaria ha gia' di fatto pesantemente condizionato la vita politica del Paese, quindi non e' solo un pericolo potenziale alla liberta' di ciascuno di noi, ma e' un danno effettivo sociale ed economico perche' puo' ostacolare un governo". Lo ha detto Silvio Berlusconi a Bari, che ricorda quando il suo primo governo fu mandato via da azioni giudiziarie, "ma quei giudici non hanno mai pagato per i loro errori e noi chiediamo che anche i magistrati rispondano dei loro errori se commessi con malafede o grave negligenza". Infine, Berlusconi se la prende con "quei magistrati che usano la giustizia a fini di lotta politica".

ORGANIZZATORI MANIFESTAZIONE, SIAMO 150 MILA - "La manifestazione di Bari sta andando oltre le piu' rosee aspettative. Le persone giunte da ogni parte della Puglia per ascoltare il presidente Silvio Berlusconi sono almeno 150.000".

  IL 'BENVENUTO' DI MICHELE - Caro Silvio, bentornato a Bari... il Sindaco. Un sorprendente striscione dispiegato lungo la loggia di Palazzo di Città nella mattinata di Sabato 13 Aprile esprime l'accogliente saluto del primo cittadino all'ex Presidente del Consiglio. Cosa si nasconde dietro la frase precedentemente richiamata? Bon ton istituzionale o una semplice simpatia personale di Michele Emiliano nei confronti del Cavaliere? (N.Zuccaro)


Andrea Stano. Ore 14. Corso Vittorio Emanuele, una delle strade più rinomate e belle di Bari, è curiosamente deserto e, naturalmente, transennato. Il solo attraversarlo rievoca in mente lontani film sul vecchio West, e i raggi solari che lambiscono i propri corpi facilitano l’analogia. A due ore dall’evento della settimana, l’arrivo di Silvio Berlusconi nel capoluogo pugliese, la piazza è ancora brulla di gente, solo un centinaio di persone in festa che brandiscono le prime bandiere pidielline, come sempre fieri ed orgogliosi. E’ difficile immaginare che di li a poco tempo sarebbero stati oltre 50mila gli astanti ad inondare Piazza delle Libertà, numeri da capogiro, cifre da concerto dei Rolling Stones.

Lo spiegamento delle forze dell’ordine è considerevole. Tra finanza, polizia e carabinieri, il numero dei servitori dell’Arma è incalcolabile.

Ore 15. Mancano 60 minuti all’attesissimo Silvio Berlusconi Show. Ai piedi del palco sono già numerosi i supporters più affezionati i quali cori da stadio si alternano con la musica dell’orchestra che suona gioiosa. Giovani, anziani e bambini. E’ una grande festa qui a Bari per la venuta dell’ex Presidente del Consiglio in quella che è, climaticamente parlando, la giornata più gradevole di questo 2013.

Si respira aria di felicità. La gente si diverte, balla, parte persino un trenino sulle note latinoamericane di Brasil. Persino le troup televisive si lasciano andare, facendosi scappare, a intermittenza, qualche inedito ed improbabile balletto nel corso dei fuorionda. La maggior parte della musica suonata è napoletana, forse un omaggio di Silvio alla propria compagna (Francesca Pascale), anche lei logicamente presente, con l’immancabile cagnolino bianco tra le sue braccia.

E’ un tripudio di colori bioancoazzurri, le bandiere sventolano e i cartelloni vengono alzati in cielo, qualcuno anche spiritoso.

Il gadget più spassoso è una manona artificiale con sopra scritto “giù le mani da Berlusoni”. Poi berretti, t-shirts e manifesti, smistati da ragazzi e ragazze dell’organizzazione.

Il cantante si diverte a storpiare i testi delle melodie cantate, inserendo appositamente il nome di Berlusconi. E così  “O surdat innamurat” viene intonata con le parole “O Silvio, o Silvio nostro” e via discorrendo.

L’eccitazione sale, il pubblico, intrattenuto piacevolmente, freme per il proprio beniamino che farà il suo ingresso dalla parte posteriore del palco dal quale Berlusconi avrà un posto in prima fila per godersi il benvenuto di Michele Emilano. Sulla facciata principale del Teatro Piccinni, infatti, campeggia il cartellone “Caro Silvio, ben tornato a Bari. Il sindaco”. Non è dato sapersi il grado di ironia o meno del saluto nei confronti del re della comunicazione.

Pochi i dimostranti e dissidenti, si contano sulle dita di una mano, mentre in lontananza si sente persino una banda suonare. Sono manifestanti pacifici che invocano aiuto al presidente sull’annosa questione degli operai della Bridgestone.

Alla spicciolata giungono gli uomini e le donne di partito. C’è Brunetta, poi l’incantevole Carfagna e Renato Schifani. L’ex Presidente del Senato è preceduto da Angelino Alfano. Il delfino di Berlusconi sfoggia un sorriso a 32 denti. E poi, insolitamente con un’ora di ritardo, ormai sono le 17, arriva lui, l’eroe della giornata. Fa il suo ingresso in automobile, il pubblico non può goderselo camminare per la strada come fatto con alcuni suoi colleghi (tra gli altri i più importanti esponenti regionali del partito). Sono tantissimi gli addetti alla sicurezza che piantonano l’ingresso. Stazionano lì da ore per evitare che i fun più sfegatati possano avvicinarsi troppo al loro idolo.

Silvio Berlusconi sale sul palco. Lo accoglie un fragoroso boato.

Il consueto inno d’Italia apre il comizio che durerà per più di un’ora. Il resto è solo politica.