Cisl Puglia, Giuseppe Santelia riconfermato a segreteria regionale pensionati


BARI. Rinnovata fiducia alla segreteria della Fnp Cisl di Puglia. A seguito del congresso celebrato in questi due giorni, i pensionati cislini hanno riconfermato alla guida della categoria, Giuseppe Santelia. Tanto il congresso quanto la successiva elezione del gruppo dirigente costituiscono un momento importante per fare il punto sulla situazione in cui versano gli over 65 della regione e riaffermare il valore e la strategicità della concertazione sociale Molte le criticità emerse, a partire dalla necessità di ridare un ruolo centrale alle politiche sociali, anche come risposta alla crisi in atto, e di garantire forme universalistiche di protezione. Il potere d’acquisto delle pensioni e le mancate riforme, come quella del fisco, restano tra le preoccupazioni più sentite, al pari della non autosufficienza, oggi solo parzialmente coperta da un apposito fondo di sostegno.
"Persiste ha detto il Segretario Generale - una crisi economica mondiale, senza precedenti, e non si vedono segnali di ripresa.

Il governo tecnico ha arginato un paese alla deriva, ma ha scelto il rigore solo per lavoratori e pensionati, lasciando spesa pubblica, costi della politica, evasione fiscale e contributiva quasi inalterati. Ha limitato la spesa sociale e sanitaria a danno dei più poveri e bisognosi, lasciando che tutte le caste continuassero a godere di tanti loro privilegi. “ Secondo la FNP CISL Puglia è necessario sicuramente operare con equità , ma anche che le forze politiche si impegnino seriamente per il bene comune. Anche il sindacato nello scenario europeo è chiamato a farsi sentire forte e bene

Fra i temi affrontati non sono mancate  le  questioni del mezzogiorno, definito “il problema di sempre”.  “Dobbiamo – ha detto Santelia – rimboccarci ancora una volta le maniche e proporre idee innovative, costruttive e lungimiranti per un vero cambiamento”. Serve, innanzitutto, creare lavoro e crescere in produzione e produttività. Come? Un solo esempio rispetto ai tanti: rendendo efficiente la pubblica amministrazione e riducendo i tanti apparati Regionali sorti negli ultimi 30 anni. In questo modo si risparmierebbero risorse per qualificare figure professionali adeguate al nuovo modello di sviluppo,  incentrato su nuovi assetti produttivi, su funzionali infrastrutture, su adeguati servizi e su una finalizzata ricerca.