Marò: caso passa in mano a antiterrorismo


NEW DELHI. La vicenda che coinvolge i due marò italiani Massimiliano Latorre e Salvatore Girone è in mano all'Agenzia nazionale di investigazione (Nia), la polizia che finora si è occupata quasi esclusivamente di casi di terrorismo. Ad apprenderlo oggi l'ANSA da fonte ufficiale.

Le nuove indagini previste sull'incidente in cui sono coinvolti i marò accusati della morte di due pescatori saranno svolte quindi dalla Nia, la polizia antiterrorismo creata in India appena quattro anni fa all'indomani del cruento attentato che a Mumbai causò oltre 170 morti.

A quanto risulta, nella sua denuncia la Nia si è limitata a riprendere i capi d'accusa formulati a suo tempo dalla polizia del Kerala, che non escludevano la pena di morte.

E' un ispettore generale della Agenzia nazionale di investigazione (Nia) che si sta occupando di due attentati terroristici a Hyderabad (India meridionale) il responsabile designato per l'inchiesta sull'incidente che coinvolge i marò e in cui morirono due pescatori indiani. Ad una richiesta di conferma dell'ANSA sulla formalizzazione di una denuncia nei confronti dei due, un responsabile dell'agenzia ha detto: "La questione è in mano all'ispettore generale P.V. Rama Sastry, che ora è a Hyderabad".

Intanto il Presidente del Consiglio italiano e ministro degli esteri ad interim Mario Monti ha avuto oggi una conversazione telefonica con il ministro degli Esteri indiano Salman Khurshid sugli ultimi sviluppi della vicenda che coinvolge i marò. Lo ha appreso l'ANSA da fonti dell'ambasciata d'Italia a New Delhi.