Omicidio San Pasquale, “L'illegalità rende meno liberi. Riprendiamoci Bari”
BARI. L'agguato consumatosi questa mattina in Via dei Mille e che ha visto cadere, crivellato di colpi, Giacomo Caracciolese, considerato da più parti il boss emergente della mala barese, è preoccupante per due motivi. Innanzitutto perché rischia di scatenare una guerra di mafia dai contorni imprevedibili; in secondo luogo per il fatto di essere avvenuto in orario mattutino, in una zona ampiamente frequentata, in un quartiere a densa abitatività, a chiara dimostrazione del senso di impunità di cui si ritiene portatrice la malavita stessa. Così in una nota Libera Bari.Come Coordinamento provinciale Libera Bari, - prosegue la nota - crediamo sia giunto il tempo che la città si scuota di dosso la polvere del silenzio e della resa. Urge reagire, ora più che mai. Riprenderci la città, ripopolare i quartieri, troppo a lungo dimenticati. Quegli stessi quartieri che, in passato, hanno pianto altre vittime, al contrario di Caracciolese, innocenti e del tutto fuori dai sistemi criminali.
Come dimostra la modalità perpetrata ancora stamane, la mafia ci rende meno liberi di vivere, l'illegalità inficia il nostro diritto alla cittadinanza, la criminalità ci vuole meno padroni degli spazi. Ed allora, ancora una volta, come nostro uso, confermnando la fiducia negli organi inquirenti, risponderemo alla violenza con la civiltà, agli spari con le nostre voci, alla morte con la proposta.
Un'occasione importante, nei prossimi giorni (la tappa di Bari sarà l'11 aprile prossimo), è fornita dal passaggio, in città, della Carovana Internazionale Antimafie. Chiediamo ai baresi, alla parte migliore di Bari, di stringersi attorno alla Carovana, per dar voce al riscatto, per raccontare l'orgoglio di una città che non può tacere oltre e per lanciare un segnale forte di presenza, conclude la nota di Libera Bari.