Sarah: ergastolo per Sabrina e Cosima. "Giusto che paghino"

Michele Misseri è stato condannato a otto anni di reclusione dalla Corte di Assise di Taranto per concorso nella soppressione del cadavere della nipote Sarah Scazzi e per furto aggravato del telefonino della vittima.
La lettura della sentenza è ancora in corso da parte della presidente della Corte, Cesarina Trunfio.
Cosima Serrano e sua figlia Sabrina Misseri sono accusate tra l'altro di omicidio volontario e soppressione di cadavere: per loro il pm ha chiesto l'ergastolo.
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Concetta Serrano |
FRATELLO E NIPOTE ZIO MICHELE CONDANNATI - Carmine Misseri e Cosimo Cosma, fratello e nipote di Michele Misseri e suoi presunti complici nella sopressione del cadavere di Sarah Scazzi, sono stati condannati a 6 anni di reclusione dalla Corte di Assise del Tribunale di Taranto nel processo per l'omicidio di Sarah Scazzi. Si tratta rispettivamente del fratello e del nipote del contadino di Avetrana.
LEGALE COSIMA: SENTENZA VERRA' RIBALTATA -"Questa sentenza verra' ribaltata totalmente". Lo ha detto l'avvocato Franco De Jaco, uno dei legali di Cosima Serrano, condannata poco fa all'ergastolo dalla Corte di Assise di Taranto nel processo per l'omicidio di Sarah Scazzi. "La Corte si e' presa cinque giorni per ribadire le stesse cose che avevano detto i pubblici ministeri".
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Michele Misseri |
COSIMA A SABRINA, "PERCHE' PIANGI? SAPEVAMO" - ''Perche' piangi? Tanto lo sapevamo'': cosi' Cosima Serrano si e' rivolta alla figlia, Sabrina Misseri, al rientro in cella nel carcere di Taranto dopo la sentenza della Corte di Assise che le ha condannate all'ergastolo per l'omicidio di Sarah Scazzi. Per tutto il tragitto dal Palazzo di giustizia alla casa circondariale, Sabrina ha continuato a piangere. Nessuna reazione emotiva avrebbe lasciato trasparire invece Cosima.
Nella sentenza per l'omicidio di Sarah Scazzi, la Corte ha disposto la trasmissione di copia degli atti al procuratore della Repubblica nei confronti di Michele Misseri per verificare se esistano elementi per contestargli il reato di autocalunnia. L'agricoltore da due anni si autoaccusa del delitto e della soppressione del cadavere, dopo aver accusato la figlia Sabrina.