Ammin. Roma: Marino 41,2%, flop M5S

ROMA - Secondo la quarta proiezione Piepoli per la Rai, a Roma Ignazio Marino ha ottenuto il 41,2 percento dei voti, Gianni Alemanno il 30,5; Marcello De Vito il 12,7 ed Alfio Marchini il 9,8.

In attesa dei risultati definitivi, un dato e' gia' chiaro fin da ieri: queste elezioni segneranno il trionfo dell'astensionismo. La giornata di ieri ha fatto registrare una astensione record: meno della meta' degli aventi diritto si e' recata alle urne, per l'esattezza il 44,66%. Un calo di quasi 16 punti (-15,34%) rispetto alle precedenti consultazioni. Netto calo dell'affluenza alle elezioni comunali di Roma: alle 22 ha votato appena il 37,69% degli aventi diritto, ben il 19,5% in meno rispetto al 2008 (quando gli elettori al termine della prima giornata furono il 57,20%). Sono i dati riportati dal sito del Viminale.

"Se il dato e' questo, personalmente, registro che c'e' un vantaggio ma occorre ancora prudenza, prudenza, prudenza". Cosi' Silvio Di Francia, responsabile del coordinamento politico nel comitato elettorale di Ignazio Marino (Pd), risponde ai giornalisti che gli chiedono un commento in merito alle ultime proiezioni, realizzate da Tecne', che attribuiscono a Marino il 42,6 per cento dei consensi nella corsa per il Campidoglio. "Spero che questo dato si consolidi nelle prossime ore - ha aggiunto l'ex assessore alla cultura della giunta Veltroni - ma e' evidente che a Roma c'e' una stanchezza che si e' manifestata in questa tornata elettorale tra gli amministrati e gli amministratori.

Ovviamente - ha aggiunto Di Francia - questo non e' dovuto a Ignazio Marino. Il calo della partecipazione ha reso tutto meno leggibile e mi ha molto colpito il dato dell'affluenza alle urne relativo alla periferia della capitale. Si tratti di numeri - ha continuato Di Francia - che dicono una cosa molto chiara: la crisi ha morso la vita della gente e la fiducia delle persone che le cose possano cambiare". Alla domanda se c'e' il rischio che il Pd possa in qualche modo pagare le larghe intese, Di Francia ha poi risposto: "Io non credo che si rischi di pagare soltanto le larghe intese ma anche la delusione per le politiche e quanto accaduto al Capranica".

Tornando alle proiezioni di Tecne' sul voto a Roma, Di Francia ha aggiunto: "Evidentemente i romani non hanno dimenticato cosa si e' fatto in questi cinque anni di giunta Alemanno".

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