Arte: il leccese Sodo a Varese con la “Donna Mediterranea”
di Francesco Greco - La donna mediterranea “sbarca” sulle rive del Po. Contaminazioni culturali scoperte e subliminali, quasi una provocazione. La donna del Sud, sguardo sofferto, tratti somatici decisi, esistenze dure, vissuti talvolta borderline. L’artista Antonio Sodo (nella foto), leccese doc, propone le sue ultime opere sotto il titolo appunto “Donna Mediterranea”: terrecotte, sculture in bronzo, dipinti. Una gallery emozionante che racconta mille storie di donne e che un paio di anni fa aveva portato anche in Puglia.A Solbiate Olona (Varese), nella chiesa del sacro Cuore di Gesù, dal 2 al 12 giugno. Vernissàge con un dibattito sullo stesso tema a cui interverranno alcuni parlamentari europei della Lombardia. In contemporanea, il maestro pugliese, apre una mostra permanente a Busto Arsizio, presso il suo atelier in via I Ragazzi del 99.
La scannerizzazione della donna in tutti i suoi aspetti è una tematica artistica ed estetica che ha fatto seguito ai dieci anni che Sodo ha incasellato sotto il titolo “Il mio Vangelo”, in cui ha riproposto una personale lettura del testo sacro risalendo alle origini della Chiesa e riscrivendo alcuni dogmi. Sculture e dipinti di una vibrante tensione mistica, un po’ iconoclasta e barocca, a tratti graffiante e critica con le gerarchie ecclesiastiche. Tanto che ha intrattenuto un confronto a tratti aspro con il Vaticano. Delle sue opere così destrutturanti, che si pongono domande su Cristo, la Chiesa, i dogmi, si sono occupati i media nazionali, Radio1, L’Osservatore Romano, ecc..
Le “provocazioni” più significative possono essere considerate “Il bacio” (fra Giovanni Paolo II e San Pio da Pietrelcina), “L’Annunciazione” (terracotta) e “La fabbrica dei Santi” (olio su carta), critica molto dura alle troppe beatificazioni degli ultimi decenni. Per un decennio ha teorizzato il ritorno a un Cristianesimo delle radici, un “bagno” negli archetipi delle origini. “Vengo dalla Chiesa – afferma l’artista – ma solo da qualche a anno mi pongo quei perché che da ragazzo nessun sacerdote osava spiegarmi”.
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| Il bacio |
Sodo è nato a Lecce nel 1943, è figlio d’arte (padre e nonno furono anche loro scultori). Diploma all’Accademia di Belle Arti di Lecce. Nel 1971 gli assegnano la cattedra di Scultura al Liceo Artistico di Busto Arsizio. Nel 1974 partecipa a un corso abilitante all’insegnamento tenuto da Bruno Lunari. Ha tenuto personali in Italia e all’estero. Le sue opere sono nei musei e nelle collezioni private di tutto il mondo, dai Musei Vaticani dove è presente con una testa di San Francesco donata al Papa, alla Chiesa della Madonna delle Grazie di San Giovanni Rotondo all’Ospedale San Raffaele di Milano.
