Arte: successo per l'inaugurazione de 'Il Maggio Barese' a 'La Nuova Vernice' di Bari

BARI - Come da consueto appuntamento con le festività patronali in onore di San Nicola, si è inaugurata in data 27 Aprile u.s., presso le sale della Galleria La Nuova Vernice, nella meravigliosa cornice architettonica dell’ottocentesco Palazzo Diana in Piazza Massari 6 a Bari, la collettiva di pittura e scultura “Il Maggio Barese”. Una manifestazione artistico-culturale cui hanno partecipato 28 artisti operanti in Puglia e con tante interessanti opere, di vari stili e tendenze. La serata inaugurale si è svolta all’insegna di una piacevole atmosfera e con numerosa presenza di pubblico.

Ha allietato la serata il duo MaryAngel, composto da due artiste pittrici, Maria De Pasquale e Angela Celi, che, accompagnate da chitarre, si sono esibite con bei canti, -versi e musica di loro composizione-, altresì presentate dalla giovane artista Giusy De Pasquale che ha recitato sue proprie poesie. Apprezzamenti e tanti applausi per le instancabili e brave artiste!

 L’esposizione delle opere in galleria si protrarrà fino a venerdì 10 Maggio, con orari 10,00-12,30 / 18,00-20,00. Un cenno ora alle opere degli artisti. Per la sezione scultura Angela Celi ha realizzato una “Maternità” in pietra calcarea, molto espressiva ed intrisa di tenerezza; Giuseppe Gramegna ha presentato una notevole “Congiunzione” in manufatto di pietra; Romano Denza, una scultura a raffigurare una sinuosa levigata ” Pietra arcaica”; Tonino Losito una composizione a rappresentare pesci, coralli e scogli, abilmente lavorata con pietra, ferro e rame; Antonio Bibbò più opere in bronzo, il cui soggetto preminente è la donna, in veste di dea, di danzatrice, di prostituta. Donna: una forza della Natura dolce e trainante, ma che anche travolge e preme, od anche persuade e abusa, o, ancora, seduce e violenta.

Più numerose, come sempre, le opere pittoriche. Annalisa Barbone ci fa diventare soggetti desideranti con le fulgide cromie dei suoi magici “Mandala”; Carmela Candido acquerella con competenza evanescenti tessuti di organza telata; Enzo Vitale intitola “Samuele” la sua originale opera, con la bella Valentina di Crepax in primo piano, ad impersonare il dedicato amore materno nell’invitare al silenzio, nel rispetto del piccolo che dorme; Florenza Lessa dipinge tante “Mongolfiere innamorate” su di un mare di una matericità che si impone, ad evidenziarne il cadenzato moto ondoso. Giuseppe Busco con la sua pennellata decisa, con i suoi caldi colori, imprime sulle tele la Natura in tutta la sua bellezza perché ci si soffermi, ci si accorga di Lei. Aldina Todorovic presenta un’ opera molto particolare per l’“apertura” nella concentricità, -quasi una dicotomia-, che incuriosisce ed attrae per questo e per la forza dei colori. Mario Gramegna presenta un Paesaggio dalle pennellate fresche, decise, sintonizzate in un accattivante cromatismo. Pierpaoli propone due opere di cui una lascia il fruitore intento ad una interpretazione molto libera, davanti ad una campitura cromatica molto calda; l’altra rende una luna che si rispecchia, in uno spazio riemanniano, sulla volta terrestre, a voler imporre la sua duplicazione, un esser-ci, reclamando attenzione.

La più giovane artista tra le presenti, Giusy De Pasquale, un’anima bella incline anche alle lettere e alla poesia, ha lavorato su una grande tela blu, offrendo spunti di osservazione e attenta riflessione; il titolo dell’opera, “Rottura”. Giusy ha spaziato con la mente e con le mani accrescendo il suo lavoro di un simbolismo molto consono al tema trattato. E’ la volta poi di Anna Passarella, con un grande paesaggio molto armonico per coloritura, materico, ed un’altra opera dove alberi all’apice della fioritura si offrono in un gesto di generosa prosperità. Magnificenza del colore… E che dire delle opere di Andrea Filippetti? Il fruitore estatico scruta la sua tecnica personale ed accuratamente studiata, con risultati che muovono a meraviglia. Un inchinarsi alla Natura, sia estrinseca che intrinseca, delle “cose”. Un senso di acquietamento dell’anima si percepisce nell’apprezzare il bellissimo paesaggio di Antonietta Colucci, con un cielo che è pure al di qua dell’aere, trascendenza e immanenza insieme. Nei lineamenti dei suoi volti femminili tanta bellezza interiore e la forza inesauribile della Donna.

Un” bravo!” a Pasquale Conserva che ha ritratto molto fedelmente l’opera di Caravaggio “Cena in Emmaus” che attira interesse e curiosità del visitatore che ammira, appagato, l’opera. C’è poi Dora Ramacciato, in arte Theo, che presenta il pezzo “Gothic”, uno sfondo di un’intensità cromica con tracce di canapa naturale, di tendenza astratta molto avvincente. Un’artista poliedrica che dà spazio alla sua intensa creatività anche con dipinti di grandi fiori ornamentali di ricercata fattura. Maria Luisa Sabato presenta un’opera, “Dolce risveglio”, attingendo al suo originale stile pittorico, dalle note coloristiche inconfondibilmente luminose ed armonicamente assemblate.

Lucia Petruzzi partecipa con un’opera intitolata “E l’acqua scorre…”, un paesaggio articolato di significanze armoniche e melodiose attinenti il linguaggio della Natura. Con un ritratto maschile molto espressivo presenta la sua opera Germana Genchi, facendo percepire dell’individuo rappresentato tutta l’autorevolezza, coniugata col pathos dell’immanenza, radicata nell’essere umano “evoluto”.

Oronzo De Feo con la sua opera “Il vissuto”, un volto di uomo barbuto di mezz’età, penetra, attraverso il colore e le sembianze, tutto il bagaglio esperienziale della persona ritratta per riportarlo sulla tela, insieme di realtà e individuali e collettive. Maria De Pasquale è una pittrice che si distingue per la solarità dei ricorrenti temi floreali che espone. Nella sua tavolozza anche i colori freddi risultano essere vividi e vibranti: un voler rendere allegri e gioiosi gli spazi e i tempi in cui l’uomo s’imbatte.

Sara Rutigliano dipinge una giovane ragazza vestita di poco. Qui basta poco indosso perché l’eleganza del dipinto si mostri in tutta la sua cifra. Soffusi i colori dell’incarnato, che vediamo fondersi all’unisono con il calore dell’ambiente. Angela De Tommasi attraverso il suo dipinto “Dischi volanti”, di una finezza e un rapporto cromatici di rilievo, vorrà forse anticiparci un divenire oltre, un divenire nomadi in altri mondi, un pensare il molteplice senza remore e paure.

Grazia Lops ha dipinto bellissime calle abilmente variopinte, su un fogliame d’un colore verde intenso che scalda il cuore. Romano Denza, con l’opera “Trasmigrazione”, un potente sfondo carminio con marcati tratti bianchi in impervia discesa orizzontale, induce a pensare ad esperienze di metempsicosi, se al suddetto titolo attribuiamo un significato allacciato all’Anima.

E, per finire, Maria Todaro, con dipinti di donne talora pensanti, talora impegnate con qualche strumento nelle varie Arti. L’arte del Logos, della téchne. Un modo per sostituire un reale a un altro, un altro mondo al nostro. Un intermezzo nel divenire, -in apparenza?- migliori! Un grande ringraziamento agli artisti ed ai gentili visitatori che fino a venerdì sera 10 maggio potranno ammirare le opere in mostra!

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