Denis Krief, mio Rigoletto a Bari tra grottesco e sublime

ROMA - Maddalena con i tacchi a spillo, posseduta dal Duca di Mantova su un tavolo da cucina in formica, mentre nel forno cuoce l'arrosto. 'Questa o quella' cantata nella toilette del locale dove si svolge la festa. Monterone ucciso nel primo atto che riappare alla fine del secondo, come il Commendatore in omaggio al 'Don Giovanni'. Sono questi alcuni degli elementi della lettura, in bilico costante tra comicita' e tragedia, che Denis Krief fa del 'Rigoletto' di Giuseppe Verdi, in scena da venerdi' prossimo al Teatro Petruzzelli di Bari con Carlo Rizzari sul podio dell'Orchestra della Fondazione lirica barese.

"'Le Roi s'amuse' e' uno dei manifesti teatrali dell"800 in cui Victor Hugo rappresenta nello stesso momento il grottesco e il sublime. E anche Verdi, che nel 'Rigoletto' mette in musica il dramma di Hugo, gioca sullo stesso tema. Quel tema che poi enuncia nel 'Ballo in maschera', quando fa dire ai cospiratori: 'Ve', la tragedia muto' in commedia'", spiega all'Adnkronos il regista italo-francese.

"Nel 'Rigoletto' Verdi propone contemporaneamente momenti grotteschi e sublimi -chiarisce Krief- cosa che solo l'opera lirica puo' fare, e in qualche modo anticipa il teatro espressionista. Questo continuo oscillare tra commedia e tragedia crea una tensione drammatica molto forte che impone al regista di dare risalto sia ai momenti tragici, sia a quelli leggeri, come la scena in cui il Duca seduce la Contessa di Ceprano con 5 strumenti sul palcoscenico che suonano un minuetto (omaggio al 'Don Giovanni' di Mozart), che deve dare l'idea del frivolo. Ma anche secene tragiche, come il rapimento di Gilda, hanno momenti di grande comicita', e il coro 'Zitti zitti, fate piano' e' uno di questi e deve fare ridere. Il difficile sta nel passare da una scena comica a una tragica, ma e' anche quello che rende l'opera interesante".

Due sono quindi i punti sui quali la regia di Krief si orienta: "l'alternanza di commedia e tragedia, dove affiorano continue citazioni shakespeariane", e l'omaggio al 'Don Giovanni' di Mozart. "'Rigoletto' -sottolinea Krief- e' in un certo senso il 'Don Giovanni' di Verdi. A parte la figura di seduttore impenitente del Duca, Monterone ricorda il Commendatore mozartiano. E nella mia messa in scena, infatti, lo faccio uccidere nel primo atto e riapparire come fantasma alla fine del secondo".

'Rigoletto' secondo il regista italo-francese, e' "un'opera coltissima, ricca di citazioni shakespeariane, ma che puo' essere letta in chiave attualissima. C'e', ad esempio, il tema del bullismo. Il Duca e' il piu' forte, Rigoletto invece e' un 'diverso', e la gobba e' l'elemento che ne segna la diversita': per questo non l'ho eliminata. Per il resto -spiega Krief, che cura come sempre anche scene, costumi e luci- ho creato un'ambientazione contemporanea, con scene che danno l'idea del cemento armato. Maddalena ha la minigonna e i tacchi a spillo, e' una prostituta che pero' e' pronta a indossare un grembiule per sbrigare le faccende domestiche. Fa sesso con il Duca su un tavolo di formica da cucina, mentre nel forno cuoce un arrosto vero, con molto rosmarino -afferma ridendo- che poi sara' mangiato in scena da Sparafucile. 'Questa o quella' e' cantata nella toilette del locale in cui si svolge la festa, e dal bagno degli uomini si puo' spiare quello delle donne attraverso un buco nel muro. Per questo -afferma Krief- sul passaggio dell'aria del Duca 'se mi punge una qualche belta", lui guarda attraverso il buco, e si becca un colpo di matita nell'occhio da parte di una signora che se ne accorge".