"Ilva, esproprio non è soluzione"

TARANTO - "Espropriare l'Ilva non e' una soluzione: significherebbe solo socializzare il debito economico ed ambientale dell'azienda e bloccare le bonifiche ed il risanamento ambientale. E' auspicabile un'amministrazione controllata che non esponga lo stato ad affrontare debiti che impedirebbero il risanamento". La pensa cosi' il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli.

"Tutte le soluzioni avanzate dal governo Monti in poi - aggiunge Bonelli - si scontrano con un essenziale dato di realta': che a Taranto ci si ammala e si muore d'inquinamento com'e' scritto nelle carte della Procura e non hanno dato alcuna soluzione al problema occupazionale".

"Chi si ammala e muore a causa dell'inquinamento fino ad oggi non ha ricevuto alcuna risposta: la soluzione del disastro ambientale e sanitario della citta' di Taranto non puo' non partire dal chiudere 'i rubinetti dell'inquinamento' e risanare", sostiene il leader ecologista.

"A Taranto va avviata una conversione industriale per uscire da un'economia alla diossina, va realizzata un'area No Tax che potrebbe arrivare a coinvolgere piu' di 300 aziende. Bisogna utilizzare il Fondo sociale europeo come nel bacino della Rurh e avviare le bonifiche", indica Bonelli.

"In questo modo non solo sarebbe possibile rilanciare l'economia ma si potrebbe arrivare a piu' di 20mila nuovi posti di lavoro solo a Taranto -conclude Bonelli- La prossima settimana presenteremo al governo un pacchetto di proposte economiche industriali per far uscire Taranto dalla crisi sanitaria-ambientale e occupazionale".