Il sogno dell’ambasciatore Castellaneta: il Mediterraneo motore di sviluppo del mondo

di Vito Ferri - Il Mediterraneo ancora una volta teatro dell'agire rotariano. Prestigioso ospite della serata in Interclub Rotary del 29 aprile all'Hotel Palace di Bari, dal titolo 'La Politica Mediterranea dell'Italia', l'ambasciatore Giovanni Castellaneta, nato a Gravina in Puglia l'11 settembre 1942.
Castellaneta, dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza presso “La Sapienza” di Roma, ha svolto la sua attività diplomatica come ambasciatore d'Italia in Iran (1992-1995), in Australia (1998-2001) e negli Stati Uniti d'America (2005-2009). È stato inoltre consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana e suo rappresentante personale per i Vertici del G8 (2001-2005).
Il diplomatico è ora presidente del consiglio di amministrazione di Sace S.p.A. e rappresenta il Governo italiano nel consiglio di amministrazione di Finmeccanica.
Dopo aver espresso massima solidarietà al brigadiere Giangrande, gravemente ferito durante un attentato a Palazzo Chigi perpetrato durante la designazione del premier incaricato Enrico Letta, Castellaneta ha ripercorso la sua intensa e autorevole carriera in ambito diplomatico.
Secondo l’ex ambasciatore, "la politica estera è il vero punto di forza di un Paese moderno". Infatti, "l'essere compatti verso l'estero si riverbera e riflette i rapporti di forza in tutto il Paese".
L’auspicio di Castellaneta è quello di vedere la Puglia finalmente al centro del Mediterraneo, non solo per la sua specifica posizione geografica, ma anche per rilevanza. La nostra regione, secondo il diplomatico, può essere “all'avanguardia nei rapporti con il Mediterraneo e della sua particolare politica estera".
In seguito, il diplomatico ha accennato all'importanza dell'organismo che tuttora presiede, il SACE.
Il SACE è un gruppo assicurativo-finanziario attivo nell’export credit, nell’assicurazione del credito, nella protezione degli investimenti, nelle garanzie finanziarie, nelle cauzioni e nel factoring. Il Gruppo assume in assicurazione e in riassicurazione i rischi a cui sono esposte le aziende italiane nelle loro transazioni internazionali e negli investimenti all'estero.
Il gruppo nasce nel 1977 in seguito alla Legge 227/77 come Sezione speciale per l'Assicurazione del Credito all'Esportazione dell'Istituto Nazionale Assicurazioni. Con il Decreto Legislativo 143/98 diventa Istituto per i Servizi Assicurativi del Commercio Estero, diventando in seguito Ente Pubblico Economico. Nel 2004, con la Legge 326/2003 (art. 6) diventa Sace S.p.A..
Sulla scorta di tale tematica, secondo Castellaneta il Made in Italy è “sinonimo del vivere bene, del saper affrontare la vita di tutti i giorni con maggiore ottimismo”. Questa filosofia positiva del buon vivere e dell'eccellenza è, secondo il diplomatico, tuttora presente in Puglia.
Castellaneta ha poi nuovamente evidenziato, durante il suo articolato ed ampio discorso, l'importanza del Mediterraneo nelle relazioni internazionali contemporanee. "Il nostro destino è nel Mediterraneo", diceva Aldo Moro: il diplomatico di Gravina in Puglia ha celebrato l'importanza del pensiero del compianto statista pugliese sposando in pieno il suo credo.
Inoltre, secondo il presidente del SACE "abbiamo l'opportunità di ritrovare la centralità storica con la Puglia nel centro di questa area".
Dopo un’interessante dissertazione sui rapporti dell’Italia con i regimi arabi, troppo spesso “colpevolmente tolleranti”, Castellaneta ha quindi sottolineato che il mondo bipolare di ieri è del tutto cambiato: una nazione, oggi, è come un "vascello in mare aperto" e la sicurezza necessaria dei propri confini "si paga" in qualche modo.
Secondo il diplomatico infatti non si può ricevere sicurezza senza al contempo darla. Quella della sicurezza è una tematica centrale per Castellaneta che conclude la sua lectio con l'auspicio che il "Mediterraneo darà la forza e l'impulso all'Italia per un nuovo Rinascimento" che la farà ritornare al finalmente centro dell'Europa.
E infine sogna la nascita di una c.d. ‘Banca del Mediterraneo’, motore economico e di sviluppo di questa vasta area, in grado di far risollevare la pesante situazione di crisi delle pmi nazionali.
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