Ilva: sequestro beni per 8,1 mld ai Riva. "Vedo nuovo conflitto"
TARANTO - Le Fiamme Gialle stanno eseguendo a Taranto e Milano un sequestro di beni mobili e immobili e disponibilita' economiche per 8,1 miliardi di euro nei confronti della famiglia Riva. I sequestri riguardano sia l'Ilva sia la Rivafire spa. Il provvedimento e' stato disposto dal Tribunale di Taranto.L'accusa ipotizzate dai magistrati di Taranto è associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati ambientali plurimi. Solo due giorni fa la procura di Milano aveva disposto il sequestro preventivo di circa 1,2 miliardi a carico di Emilio e Adriano Riva per truffa allo stato.
A Taranto Finanza e Procura stanno agendo in base alla legge 231 del 2001 sulla responsabilita' giuridica delle imprese. Il sequestro non blocca la produzione dell'Ilva di Taranto, ne' mette a rischio posti di lavoro e stipendi. Il sequestro sara' fatto per equivalente, ovvero sino a raggiungere l'ammontare della somma ritenuta necessaria ad effettuare le opere di bonifica ambientale della fabbrica e dell'area di Taranto. Si ipotizza una cifra di circa 8 miliardi di euro.
Ieri l'azienda aveva disposto un primo accredito di 20mila euro nei confronti di Stefano Delli Ponti, l'operaio del Siderurgico che ha contratto per due volte in un anno un carcinoma al collo e deve sostenere spese costosissime per le cure. Si tratta del corrispettivo delle ore di ferie o di lavoro devolute dai colleghi di lavoro.
![]() |
| L'ex ministro dell'Ambiente Corrado Clini |
GIP NOMINA CUSTODE BENI - Il gip del tribunale di Taranto Patrizia Todisco ha nominato Mario Tagarelli, presidente dell'Ordine dei commercialisti della provincia, custode e amministratore dei beni sequestrati oggi dalla Guardia di Finanza a carico di Ilva Spa e Riva Fire nell'ambito dell'inchiesta della Procura della repubblica sul presunto disastro ambientale. Il provvedimento di sequestro preventivo, funzionale alla confisca per equivalente, fino alla concorrenza di 8 miliardi e 100 milioni, e' avvenuto in applicazione della legge 231 del 2001 sulla responsabilita' giuridica dell'impresa, cioe' quella norma che estende alle persone giuridiche la responsabilita' per reati commessi da persone fisiche che operano per la societa'.
Il consiglio di amministrazione della societa' si riunira' domani per decidere sulle iniziative conseguenti. E' quanto si legge in una nota dell'azienda.
