Ilva: Vendola, spero sia convocato subito tavolo a P.Chigi. Calma tra operai
TARANTO - Calma apparente nello stabilimento siderurgico Ilva di Taranto, dove i lavoratori attendono con preoccupazione l'esito del vertice a Palazzo Chigi con il presidente Enrico Letta, dal quale si spera arrivino indicazioni sul futuro della fabbrica e degli oltre undicimila dipendenti (15.000 con l'indotto). I timori sono rivolti soprattutto alle garanzie sulla corresponsione dei salari (erogati il 12 di ogni mese) e, ovviamente, sulla sicurezza dei posti di lavoro.+ Ilva, solo parole. E' l'ora dei fatti di N.Zuccaro
Intanto Emilio Riva, uno dei fondatori dell'Ilva di Taranto, ha presentato ricorso al Tribunale del Riesame contro il sequestro da parte della magistratura milanese di 1,2 miliardi di euro. Si tratta di soldi sottratti secondo l'accusa alle casse dell'Ilva, nascosti in paradisi fiscali e poi rientrati in Italia attraverso lo scudo fiscale, anziché essere investiti per bonifica e sviluppo dello stabilimento.
Anche due commercialisti indagati per riciclaggio hanno presentato ricorso.
VENDOLA: SPERO SUBITO TAVOLO A P.CHIGI - “Spero che sia convocato quanto prima un tavolo con tutti gli attori interessati al tema e alla crisi dell’Ilva, un tavolo a Palazzo Chigi con il Presidente del Consiglio e auspico che si possa formare un’unità di crisi permanente insediata presso la presidenza del consiglio”. Lo ha ribadito questa mattina, parlando con i giornalisti a Roma, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola.
“Credo che l’amministrazione straordinaria sia la formula che consente un vero e proprio commissariamento – ha aggiunto Vendola – penso che la famiglia Riva non possa mai più essere considerata interlocutore, soprattutto in una fase in cui è necessario rispondere alla domanda di salute e di vita che viene da Taranto e, a partire da questa esigenza, salvare l’azienda, la fabbrica e i posti di lavoro. Per salvare l’azienda quindi, per far partire le bonifiche e i processi di ambientalizzazione, occorre affidarli ad un organo dello Stato”.
![]() |
| Emilio Riva |
Tale sfida, come dimostra l'impegno di questi giorni delle istituzioni nazionali, necessita determinazione e tempestività .
La legge 231 contempla il massimo del rigore e del coraggio possibile. Il connubio lavoro-salute e' un obiettivo da cogliere e non l'esercizio di una retorica priva di risultati.
Si chiude un epoca in cui il lavoro e le sue buone ragioni sono state scambiate con l'interesse al profitto.
Serve una ampia riflessione e impellenti decisioni istituzionali all'altezza della grande sfida che abbiamo dinnanzi.
Salvaguardare un asset industriale indispensabile per il sistema produttivo del Paese non può e non deve entrare in contrasto con la vita e la salute dei cittadini.
Per questo chiedo al Presidente Introna e a tutti i capigruppo che, di Taranto, con i suoi drammi e le sue incompiute potenzialità (industria, porto, mobilità ), ne discuta, con apposita seduta straordinaria, il Consiglio Regionale. Da Taranto e dalla Puglia passa una sfida straordinaria per il futuro dell'Italia e dell'Europa. E' giusto affrontarla con determinazione e collegialità ". A rilevarlo i una nota il consigliere Michele Mazzarano.
