Povertà e migranti, Vendola: dignità e diritti senza eccezioni

BARI - “Nei tempi dell’intolleranza la Caritas è come una lampadina tascabile che ci fa cogliere qual è il cammino da fare. Nei momenti di freddo la Caritas è l’organizzazione del calore necessario per avere comprensione e per esercitare quell’amore sine modo, smisurato, che non distingue tra gli esseri umani”.
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo questo pomeriggio presso l'Auditorium "Porta d'Oriente" al "MigraMed Meeting", l'annuale incontro delle Caritas Italiane con le Caritas europee e del bacino del Mediterraneo.

“La Caritas in questi anni – ha proseguito Vendola – è stata un punto di riferimento anche scientifico, di documentazione, non soltanto della fenomenologia delle vecchie e nuove povertà, ma più specificatamente sui migranti che hanno turbato la quiete e il perbenismo piccolo borghese delle nostre società opulente”.

La Caritas, secondo il Presidente della Regione Puglia “ci ha ricordato ogni giorno che la dignità e i diritti degli esseri umani non possono conoscere eccezioni”.

“E allora che cosa bisogna fare oggi? Occorre – ha spiegato Vendola – liberarci da una legislazione che è stata prevalentemente di tipo repressivo, che non ha riconosciuto ai nati in Italia da genitori stranieri, l’elementare diritto della cittadinanza; che agli stranieri non ha mai voluto riconoscere i diritti politici; che ha costruito, talvolta, un mercato del lavoro parallelo, anche con l’intenzione di mettere in competizione il conflitto tra manodopera indigena e manodopera immigrata. Io penso che abbiamo bisogno di cambiare lo sguardo delle leggi e della normazione sui migranti e abbiamo bisogno di tenere viva una battaglia culturale contro ogni forma di negazione dell’identità altrui e contro ogni forma di recinzione col filo spinato della vita degli altri, soprattutto dei più poveri”.

“Per questo – ha concluso Vendola – la lotta contro il razzismo e la xenofobia è tutta davanti a noi e ha a che fare con la costruzione delle nostre città, che siano finalmente accoglienti, inclusive e giuste”.