Andria-Barletta, tutto in 90': ultime prima di una folle domenica al Degli Ulivi
di Luca Losito - Nei 90 e passa minuti di ieri gli andriesi hanno rivisto scorrere davanti ai loro occhi i 30 anni consecutivi di onorata carriera nel professionismo, pagine di storia sportiva che resteranno impresse negli annali del calcio italiano. Anno dopo anno, l'azzurro si è legato a doppio filo col calcio che conta eppure, ora come ora, il timore di finire nel baratro è davvero immenso.Fusiello ha abbandonato per tempo la barca che affondava, lasciando zavorre debitorie persino più pesanti di quelle immaginate, Depasquale è completamente sparito dalla scena e nulla lascia presagire un suo ritorno. Il passaggio di consegne della società tra questi ultimi due è stato un po' come passare dalla padella alla brace, tutte le speranze di un sensibile miglioramento sono svanite con un assetto societario venuto completamente meno negli ultimi mesi di campionato.
Il povero staff tecnico, tenuto in piedi da un Cosco a tratti eroico nel suo sforzo emotivo, è stato abbandonato a sè stesso, crollando sul piano psico-fisico nel momento topico della stagione e buttando al vento una salvezza che in condizioni decenti questo gruppo avrebbe potuto centrare persino nella regular season. Insomma, una situazione societaria ai limiti del professionismo che ha danneggiato l'Andria e i suoi tifosi, col finale andato tristemente in scena ieri pomeriggio al Degli Ulivi.
Ora, l'augurio è che questo sia solo una arrivederC1. Lo spettacolo offerto dai tifosi andriesi ieri ha riportato a tratti la mente indietro di anni, ai giorni migliori, alle stagioni targate Fidelis. Un pubblico così, con una Curva simile, merita di restare protagonista. I presupposti sono tutt'altro che rosei, la situazione debitoria è pesante e, verosimilmente, il club azzurro farà fatica ad iscriversi al campionato di Seconda Divisione che dovrebbe disputare di diritto.
A tal proposito, decretare il fallimento e ripartire "puliti" dalla Serie D potrebbe non essere poi così male, a patto che si trovi qualcuno disposto a metterci passione, serietà e competenza. Solo così si metterebbe definitivamente da parte l'amara storia dell'A.S. Andria, nata nel 2005, che tra ripescaggi, penalizzazioni, cambi societari e quant'altro, ha saputo regalare quasi esclusivamente ansie e sofferenze ai tifosi andriesi.
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