Forte: “Bisogna salvaguardare anche le piccole aziende”

“Forse se qualcuno avesse dato ascolto alla ditta altamurana la struttura oggi sarebbe stata completata, invece ad oggi, dal momento del fallimento del consorzio CAT, tutto è fermo, un’altra cattedrale nel deserto nonostante lo stesso appalto sia stato finanziato in parte dalla nostra regione. La ditta altamurana, che ha realizzato gli impianti meccanici della nuova Cittadella dell’Economia di Capitanata Nuova sede della CCIAA di Foggia, per conto del consorzio CAT Consorzio Alta Tecnologia soc. coop. cons. di Ravenna, a sua volta affidatario del CCC di Bologna, si ritrova a dover affrontare una crisi aziendale di grande rilevanza. I suoi sedici operai sono in cassa integrazione da ottobre 2012, i crediti da incassare per oltre 900.000 mila euro e con le banche che chiedono il rientro immediato delle somme altrimenti pignoreranno i loro beni, oltre ai fornitori che chiedono le loro spettanze. In un paese civile non possono accadere certe cose. Sembra davvero assurdo, che un’ azienda seria come la Dema Impianti, SRL, si sia trovata coinvolta suo malgrado, ‘in un appalto pubblico’, in un sistema intricato di consorzi di Cooperative rosse, che di punto in bianco, dichiara fallimento. Strano è come mai un consorzio nella fattispecie il CAT di Ravenna disciplinato dai principi mutualistici senza fini di speculazione privata possa fallire. L’impressione è che si siano scontrati contro un muro dove nessuno è stato in grado di fornire spiegazioni. Di punto in bianco, è sparito con tutti i suoi vertici aziendali un consorzio, come se non fosse mai esistito. Insomma, un semplice ed amaro… siamo quasi chiusi per fallimento. Ora, sembra riduttivo che tutto debba essere ricondotto ad una normale vicenda aziendale che si deve sbrogliare secondo tempi e modalità, di una procedura fallimentare. Sarebbe opportuno che il peso politico ed istituzionale del Governatore Vendola, a cui la ditta altamurana più volte ha inviato email di richiesta di intervento e di aiuto, anche perché lo stesso appalto in parte è finanziato dalla regione Puglia, si facesse sentire in maniera decisa anche in queste vicende, che si inseriscono nel sistema delle cooperative rosse, e non solo nelle vertenze sindacali, con maggiore esposizione mediatica, dei colossi industriali della Regione, come Natuzzi e Ilva. La tutela delle imprese e del mondo del lavoro, non può essere invocata solo se sono in gioco grandi numeri di unità lavorative da tutelare, dimostrando ‘disattenzione’ nelle vicende che rientrano in sistemi politici ed aziendali che hanno una chiara matrice di appartenenza, come quello della Lega Coop. Anche perché, in tempi non sospetti, La Dema Impianti, aveva più volte segnalato le anomalie che si evidenziavano nel comportamento del Consorzio Alta Tecnologia”.