Governo: Letta accelera su riforme, via libera al dl per abolizione province
ROMA - Il Cdm ha dato via libera al disegno di legge costituzionale per l'abolizione delle province. Lo riferiscono fonti ministeriali. Poco dopo, con un tweet, il presidente del Consiglio ha confermato l'approvazione del ddl: "Cdm ha approvato ora ddl costituzionale 'abolizione delle province'", ha scritto il capo del governo."Auspico che il Parlamento approvi il più rapidamente possibile" il ddl costituzionale che abroga le province. Lo ha detto il premier Enrico Letta al termine del Consiglio dei ministri.
Il governo intende "salvaguardare i lavoratori" delle province e "le funzioni" di questi enti abrogati con il ddl costituzionale, ha aggiunto Letta.
Il ddl costituzionale per l'abolizione delle province "rimanda ad una legge che, ovviamente nell'ambito delle competenze" degli altri enti locali, "ripartirà le funzioni che oggi sono in capo alle province", ha aggiunto il presidente del Consiglio. Il ministro Quagliariello ha precisato che "quando saranno note le motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale, il collega Delrio proporrà una legge che dia applicazione al ddl costituzionale".
Il ddl costituzionale per l'eliminazione delle province "abroga il termine 'province' da tutti gli articoli della Costituzione che menzionano la parola 'province'", ha detto il premier.
Per le province i cui organi sono in scadenza "occorrono interventi ad hoc", che sarano varati "nelle prossime settimane", perché "i tempi di approvazione del ddl costituzionale non sono compatibili con le scadenze" delel amministrazioni.
Dopo il vertice di maggioranza di ieri, Letta preme l'acceleratore sulle riforme.
IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI - "E' andata bene: il governo va avanti e ho ribadito l'impegno ad un maggior coinvolgimento dei partiti della maggioranza anche nell'approfondimento tecnico dei singoli dossier". E' il commento che il premier Enrico Letta, al termine del vertice di maggioranza, ha affidato ai suoi collaboratori.
All'incontro, presieduto dal premier, hanno partecipato i capigruppo delle forze politiche che sostengono il governo. Per l'Esecutivo presenti il vicepremier Angelino Alfano, i ministri Fabrizio Saccomanni e Dario Franceschini, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi.
Il Governo ha confermato l'intenzione di sciogliere entro ferragosto il nodo dell'Imu e della riforma complessiva e per questo ha deciso che la prossima riunione della cabina di regia Governo-maggioranza si svolgerà il 18 luglio.
Il premier, anche alla luce del pronunciamento della Consulta, durante il vertice di maggioranza, ha anche confermato l'intenzione del governo di presentare un ddl costituzionale per l'abolizione delle Province, come annunciato in Parlamento. E' quanto riferiscono fonti di governo.
Durante il vertice di maggioranza Letta ha anche preso l'impegno ad accelerare in autunno il pagamento dei crediti che le imprese vantano nei confronti della Pubblica Amministrazione.
CURTO: GOVERNO BIZZARRO A BRINDISI SI TORNI A VOTARE - “Graziano Del Rio non parla da Ministro, ma da avventore da Bar Dello Sport, quando afferma che il Governo avrebbe già approntato un Disegno di Legge finalizzato alla cancellazione delle Province, slegato dalla bozza di riordino dei vari livelli istituzionali alla cui redazione è impegnato il Ministro Quagliarello.
E’ talmente irrazionale, la posizione di Del Rio, da far ritenere il Ministro per gli affari regionali in solitaria pool position nell’insano tentativo di collezionare, in questa delicata materia, più figuracce di quante ne abbia fatto recentemente il Governo Monti”.
A dichiararlo è l’ex senatore Euprepio Curto, attualmente consigliere regionale di Futuro e Libertà , da sempre scettico sulle iniziative (da Curto definite “ demagogiche” e “ propagandistiche) assunte dagli ultimi governi sul fronte della eliminazione delle province.
“Purtroppo – ha commentato Curto – l’incultura politica dominante, che porta a confondere “l’approvazione” di un Disegno di Legge, che per sua natura è approvato dalle Camere, con il suo “varo”, che, invece, è di competenza del Consiglio dei Ministri, ha condotto lo stesso Governo nazionale su una via che, con un eufemismo, ci limitiamo a definire bizzarra: la cancellazione della parola “Provincia” dalla Costituzione, con la conseguenza che non cambierà nulla sotto l’aspetto sostanziale, salvo l’ennesima presa in giro nei confronti dei cittadini, degli elettori e, più complessivamente, dell’opinione pubblica”.
“ D’altronde – ha proseguito Curto – se anche opinionisti che hanno legato il proprio nome alle battaglie contro gli sprechi hanno dichiarato che un Ddl simile, ben che vada, non potrà approdare alla sua definizione prima di due anni, tutto ciò vuol dire che anche in questa occasione la Politica avrà fatto la sua figuraccia”.
“Ed è per questo motivo – ha concluso Curto – che, nel riconoscere i grandi risultati conseguiti da quei Presidenti di Provincia che malgrado la penuria di risorse sono comunque riusciti a garantire tutti i servizi ai cittadini, e nel condividere le posizioni espresse dall’Upi nazionale, confermo la necessità che si torni a votare in tutte quelle province che hanno esaurito la legislatura, o che comunque siano guidate da un commissario. Ad iniziare da Brindisi, dove la vera beffa sarebbe quella di vedere l’anno prossimo spirare la legislatura con alla guida il pur bravo Commissario Castelli”.
“Purtroppo – ha commentato Curto – l’incultura politica dominante, che porta a confondere “l’approvazione” di un Disegno di Legge, che per sua natura è approvato dalle Camere, con il suo “varo”, che, invece, è di competenza del Consiglio dei Ministri, ha condotto lo stesso Governo nazionale su una via che, con un eufemismo, ci limitiamo a definire bizzarra: la cancellazione della parola “Provincia” dalla Costituzione, con la conseguenza che non cambierà nulla sotto l’aspetto sostanziale, salvo l’ennesima presa in giro nei confronti dei cittadini, degli elettori e, più complessivamente, dell’opinione pubblica”.
“ D’altronde – ha proseguito Curto – se anche opinionisti che hanno legato il proprio nome alle battaglie contro gli sprechi hanno dichiarato che un Ddl simile, ben che vada, non potrà approdare alla sua definizione prima di due anni, tutto ciò vuol dire che anche in questa occasione la Politica avrà fatto la sua figuraccia”.
“Ed è per questo motivo – ha concluso Curto – che, nel riconoscere i grandi risultati conseguiti da quei Presidenti di Provincia che malgrado la penuria di risorse sono comunque riusciti a garantire tutti i servizi ai cittadini, e nel condividere le posizioni espresse dall’Upi nazionale, confermo la necessità che si torni a votare in tutte quelle province che hanno esaurito la legislatura, o che comunque siano guidate da un commissario. Ad iniziare da Brindisi, dove la vera beffa sarebbe quella di vedere l’anno prossimo spirare la legislatura con alla guida il pur bravo Commissario Castelli”.