Egitto: Hollande convoca ambasciatore Cairo

PARIGI - Il presidente francese François Hollande ha convocato l'ambasciatore dell'Egitto a Parigi, Mohamed Mostafa Kamal, all'Eliseo alle 10. Lo scrive la stampa francese citando la presidenza. Hollande chiederà l'immediata fine della repressione e che il regime revochi lo stato d'emergenza.

Intanto è salito a 327 morti e 2.926 feriti il bilancio ufficiale degli scontri ieri in Egitto secondo il ministero della Salute il bilancio ufficiale degli scontri di ieri in varie città dell'Egitto, a seguito degli sgomberi dei due presidi al Cairo dei sostenitori del presidente deposto Mohamed Morsi. Il portavoce dei Fratelli Musulmani, Gehad El-Haddad, via twitter parla di 'oltre 4.500 morti' e la conta prosegue e anche l'identificazione in tre moschee, tre ospedali e 2 obitori'. 

Al momento non e' possibile verificare indipendentemente la notizia. "Oltre 1.000 morti si contano negli scontri fuori dal Cairo, in tutto il Paese", aggiunge Gehad El-Haddad. Rabaa, la piazza dei pro-Morsi sgomberata ieri al Cairo dai militari egiziani, "è la nostra Tiananmen". Lo afferma su Twitter il portavoce dei Fratelli Musulmani, Gehad El-Haddad, facendo propri alcuni titoli della stampa internazionale.

Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza per un mese e il coprifuoco nelle città principali. Assaltate ed bruciate anche chiese cristiane. Fra le vittime un cameraman inglese, una giornalista egiziana e due figlie di due leader del partito di Morsi. Condanne per l'azione del governo dai paesi dell'area e dell'occidente, a partire dagli Usa. Per protesta si è dimesso il vicepresidente egiziano Mohamed El Baradei.