Egitto: oggi nuovi raduni pro-Morsi. Ue, verso revisione relazioni
IL CAIRO - La polizia egiziana ha disperso oggi, dopo una sparatoria, un sit-in di dimostranti pro-Morsi radunatisi nella moschea Abu Bakr, a Bab El-Shaariya, un distretto del Cairo. Lo riferisce l'agenzia ufficiale Mena, secondo la quale un militare è rimasto ferito nel conflitto a fuoco e 114 manifestanti - incluse 18 donne - sono stati arrestati per l'asserito possesso di ''una pistola''.
Intanto l'esecutivo attacca al Jazira: "Ogni giorno dimostrano quanto sia non professionale la loro copertura". Al Jazira da settimane garantisce un copertura a tappeto dei pro-Morsi.
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Intanto sono stati liberati dopo le tensioni di ieri i 4 giornalisti italiani fermati oggi dall'esercito egiziano al Cairo, dopo che erano stati aggrediti da una folla di anti-Morsi mentre lavoravano intorno alla moschea di Fatah: la giornalista di Mediaset Gabriella Simoni, l'operatore Arturo Scotti, la giornalista del Gr RAI Maria Gianniti, il fonico Sergio Ciani.
''Ci hanno bendati e hanno controllato tutto - ha raccontato Simoni -: documenti, dichiarazioni, telefoni, materiale girato. Sono state ore di angoscia''.
''Condivido pienamente la posizione del governo che ha stigmatizzato l'uso della violenza da parte dell'esercito e che sta promuovendo un intervento unitario dell'Unione Europea. Sono estremamente preoccupato per la deriva di violenza, di disordine e violazione dei diritti umani che sta investendo l'Egitto''. Così il presidente del Senato Piero Grasso sugli scontri in Egitto.