Processo Mediaset: è partito il conto alla rovescia
ROMA - Con qualche ora di ritardo, è partito il tanto atteso processo, che si concluderà oggi pomeriggio in Cassazione. Il verdetto è previsto dopo le 17. Poche ore ancora d'attesa per sapere le sorti giudiziarie di Silvio Berlusconi che rischia la conferma della condanna a 4 anni di reclusione (3 condonati) e a 5 di interdizione dai pubblici uffici per frode fiscale. I suoi legali, Franco Coppi e Niccolò Ghedini, hanno cercato di smontare le accuse.
Tra queste quella di aver organizzato un sistema truffaldino che gonfiava i costi dei film acquistati da Mediaset con un giro fittizio di intermediazioni che finivano negli ammortamenti delle dichiarazioni dei redditi. Hanno chiesto l'assoluzione del leader del Pdl e hanno contestato l'esistenza stessa del reato, cercando comunque di smontare il filone della continuità che finora ha contribuito a bloccare la prescrizione.
Secondo Coppi quel che eventualmente ha commesso l'ex premier sarebbe "penalmente irrilevante" e mancherebbe una specifica "norma antielusiva" per sanzionarlo. "Berlusconi, come tutti sanno, - ha proseguito il penalista - dal 1994 si dedica interamente alla politica e non si occupa più di gestione societaria. Figuriamoci se si interessava delle quote di ammortamento del 2002 e del 2003 quando ormai da 10 anni aveva accantonato queste preoccupazioni, se mai si fosse occupato di cose del genere!".
Sempre battendo il tasto della discesa in politica del leader del Pdl che lo avrebbe allontanato dagli affari, Coppi ha ricordato che Franco Tatò, il manager al quale Berlusconi diede le redini delle sue società, ha testimoniato che con lui "era difficile addirittura avere un contatto fisico: si poteva discutere per telefono solo di qualche strategia di carattere generale". E Tatò - ha proseguito Coppi - "non rese una testimonianza compiacente: infatti non è stato accusato di falsa testimonianza". Insomma, Berlusconi - ha concluso il legale - "non era il 'dominus' di nessuna catena truffaldina e mi rammarico che, invece, questa tesi sia stata condivisa anche dalla Procura della Cassazione".
Ingresso dei giornalisti solo dalle 17 - Per motivi di ordine pubblico e di sicurezza i cronisti e i media rimarranno all'esterno della Suprema Corte. L'ingresso sarà consentito attorno alle ore 17, in prossimità dell'orario in cui verrà letto il dispositivo del verdetto Mediaset. La camera di consiglio della Sezione feriale è iniziata alle 12.30.