Uil Puglia, Respingiamo al mittente le dichiarazioni di Chiodi: prima di giudicare l’Università di Bari si legga tutte le classifiche, non quelle che gli fanno comodo

BARI - "Rispediamo decisamente al mittente le dichiarazioni fuori luogo del presidente della Regione Abruzzo, Chiodi, che non fanno bene né alla Puglia, né al Mezzogiorno, né al Paese. Pensare di valutare lo standard di una università attraverso una sola delle tante classifiche che circolano nel settore, palesa una capacità di approfondimento degli argomenti, che certamente non gli rende giustizia". Non manca la chiarezza d'espressione al segretario generale della Uil di Puglia e di Bari, Aldo Pugliese, nell'intervenire nella polemica innescata dalle affermazioni che il governatore abruzzese ha reso note ieri su facebook.

"Quelli dell'università di Bari sono numeri importanti – ricorda Pugliese – a cominciare dalle molte decine di migliaia di iscritti. E a giudicare dal numero e dalla qualità dei laureati degli ultimi decenni non ci sembra davvero che possa essere definita una fabbrica d'illusioni, come con molta superficialità sostiene il presidente dell'Abruzzo. La classifica diramata dall'Anvur non soltanto è strampalata perché prende in considerazione un arco temporale lungo e per certi versi datato, ma non tiene conto di tutti i parametri che dovrebbero contribuire a stimare il valore della struttura. Quindi non si capisce perché Chiodi interviene prendendo a pretesto questa classifica mentre ha taciuto di fronte ad altre classifiche che invece esaltavano l'università di Bari a danno di altre".

Secondo il segretario Uil non va dimenticato che "l'Ateneo barese è uno dei più importanti del Mezzogiorno d'Italia, oltre ad essere punto di riferimento di studenti e famiglie di diverse regioni, Abruzzo compreso. E risulta piuttosto singolare che in tempi di iscrizioni qualcuno tiri fuori questa storia che assume i contorni di una barzelletta che non fa neanche ridere. Crediamo che mai come in questo periodo sia necessario fare attenzione alle affermazioni. Ed è curioso che se ne parli proprio nel momento in cui si chiede alle istituzioni di fare in modo che i tanti 'cervelli' che sono nati, cresciuti e che hanno studiato nelle università del Sud, restino nel nostro Paese senza essere costretti ad emigrare per dare un senso ed un valore a quello che hanno imparato stando a casa. Ma questo, forse, al governatore Chiodi sfugge…".