Dramma a Scicli, 13 migranti annegati

SCICLI (RAGUSA) - Ennesima sciagura del mare sulle rotte dell'immigrazione dal nord Africa verso l'Italia: è di 13 vittime il tragico bilancio finale.

Gli immigrati approdati sul litorale di Sampieri sono stati presi a colpi di cinghia dagli scafisti e costretti a lanciarsi in mare. A narrarlo uno dei bagnini che hanno assistito alla tragedia e che sono intervenuti per soccorrere i naufraghi. Un carabiniere fuori servizio che si trovava sulla spiaggia si è lanciato in mare ed è riuscito a trarre in salvo due migranti in difficoltà che stavano per annegare.

Uno dei due presunti scafisti che è stato fermato dai carabinieri ha picchiato un bagnante che stava tentando di soccorrerlo. La vittima, Massimiliano Di Fede, è stata colpita al volto con un pugno. Alle operazioni di soccorso hanno partecipato anche due bagnini che stavano svolgendo servizio di vigilanza sul litorale.

6 RICOVERI - Sono sei i migranti del tragico naufragio di stamane sulla spiaggia di Sampieri ricoverati fino ad ora in ospedale. Un uomo in gravissime condizioni è stato trasferito in elisoccorso all'ospedale "Cannizzaro" di Catania. Altri cinque, tra cui una in stato di gravidanza, sono stati accompagnati all'ospedale di Modica (Ragusa). Le loro condizioni non sarebbero gravi. Tutte le operazioni di soccorso sanitario sono state coordinate da Carmelo Scarso, responsabile dell'unità di emergenza istituita dall'Asp di Ragusa per gestire i casi di migranti in difficoltà.

CARABINIERE EROE SALVA TRE PERSONE - Un carabiniere della tenenza di Scicli, Carmelo Floriddia, è l'eroe che, durante il tragico sbarco avvenuto stamane sulla spiaggia di Sampieri, ha salvato tre persone che erano in procinto di annegare ed ha recuperato i corpi di altri sei migranti che figurano tra le vittime. Il militare ha fatto di più: ha bloccato uno dei due scafisti, armato di un coltello e di una fune, che stava tentando di far ripartire il barcone per sfuggire all'arresto. Floriddia era con altri colleghi in servizio di pattugliamento sul litorale quando la loro attenzione è stata richiamata dalle grida dei bagnanti e dal trambusto provocato dallo sbarco. Resosi conto della gravità della situazione, il carabiniere si è tolto la divisa e si è lanciato in mare. Dopo poche bracciate è riuscito a raggiungere un gruppo di naufraghi che stavano annaspando ed ha cominciato a trasportarli a riva uno dopo l'altro con l'aiuto di tre bagnini del vicino villaggio turistico "Marsa Siclà". Il militare ha anche cercato di rianimare con la respirazione bocca a bocca e prolungati massaggi cardiaci i nove naufraghi recuperati, ma per sei di loro non c'è stato nulla da fare. Floriddia, infine, si è tuffato nuovamente in acqua quando ha visto che gli scafisti avevano avviato le manovre per riprendere il largo. E' riuscito a salire nuovamente sul barcone e a bloccare uno dei due traghettatori nordafricani. L'altro è stato invece fermato sulla spiaggia mentre tentava la fuga.