I miti antichi, medievali e moderni di Losada Goya e Lipscomb

di Vittorio Polito - José Manuel Losada Goya, francesista dell’Universidad Complutense di Madrid, formatosi ad Harvard e Oxford, e fondatore ed editore di «Amaltea. Revista de Mitocrítica» è già noto in Italia per aver vinto il prestigioso Premio Internazionale “Giovi Città di Salerno” con le quasi ottocento pagine di “Mito y mundo contemporaneo. La recepción de los mitos antiguos, medievales y modernos en la literatura contemporánea” (2010).

Sul mito nella letteratura moderna Losada era tornato – con la collaborazione di Marta Guirao Ochoa - nel 2012 col volume “Myth and Subversion in the Contemporary Novel” (Cambridge Scholars Publishing, 2012). Nel nuovo corposo volume ‘Mito e interdisciplinariedad’, appena uscito presso Levante Editori di Bari (ottobre 2013, «Kleos» n. 23 – pagine 458 - € 42) Losada procede ancora oltre affrontando - con la collaborazione di Antonella Lipscomb (Universidad Antonio Nebrija di Madrid) – la molteplicità dei supporti che letterature ed arti hanno utilizzato per ridare vita e vitalità ai miti. I supporti sono sempre stati molteplici anche nell’antichità e nel Medioevo, ma la postmodermità li ha ulteriormente moltiplicati e tecnologicamente differenziati.

Come precisa il sottotitolo, e come precisava già quello del precedente volume, i miti che interessano a Losada non sono solo quelli antichi, ma anche quelli medievali e moderni, nell’insieme una fitta e fantasmagorica rete di interferenze e persistenze mitologiche: Medea, Orfeo, Arianna, Venere, Ulisse, Elena, Narciso, Ciclope, Icaro, Sirena, Labirinto, Adamastor, Creta, Troia, Puer aeternus, Don Chisciotte, Zombi, ecc. ecc.

Il volume si apre con una densa e suggestiva introduzione dello stesso Losada che pone l’accento sul ‘Dinamismo interdisciplinario’, cioè su un’idea dell’interdisciplinarietà né statica né inerte ma propulsiva, dinamica.
La preziosa raccolta di saggi si articola in cinque ampie sezioni, che spaziano in lungo e in largo nel variegato mondo della creatività e della cultura: 1. Pintura y Escultura, 2. Cine y Televisión, 3. Música, Ópera y Teatro, 4. Cómic, Fotonovela y Nuevas Tecnologías, 5. Ciencias humanas y politícas.

Il volume è di larghissimo respiro e raccoglie poco meno di una quarantina di studi tanto di studiosi affermati che di giovani promettenti sul mito nelle letterature e nelle arti moderne - incluse musica, cinema e pubblicità - dell’antico e del nuovo mondo, dal Messico all’India. Tra i contributi più intriganti si segnalano quello su Medea e i media (Nikolaos-Ioannis Koskinas), sul Carosello (Delio De Martino), sulla tarantella del Gargano (Rosa Affatato), sulle Troiane di Euripide messe in scena da Mario Gas (Lucía Romero Mariscal) e sui due cineromanzi che fiancheggiarono due grandi successi cinematografici, l’Ulisse di Mario Camerini e Elena di Troia di Robert Wise (Francesco De Martino).
I miti incantano irresistibilmente come le Sirene ma ridando non togliendo vita. Lo strumento scientifico per addentrarsi in quel favoloso e disarmante labirinto è la mitocritica, tanto più come la intende Losada: scienza delle competenze multiple, trasversali e interculturali, punto di raccordo e di convergenza tra i saperi più diversi, indispensabili per decifrare una realtà proteiforme come il mito.

Come molti libri Levante, anche ‘Mito e intersciplinariedad’ è godibile non solo per la varietà dei temi e degli approcci ma anche per la ricchezza delle illustrazioni e per l’originalità della copertina quasi animata con Elena Blanch, che chiudono in bellezza un volume da non perdere.