Benedetto Petrone, un paladino del lavoro giovanile barese

di Nicola Zuccaro - Da Piazza Libertà (luogo dell'uccisione) a Largo Chiurlia dove giace una targa che dà il suo nome ad un breve tratto stradale. E' il percorso breve ma intenso che racchiude la vita di Benedetto Petrone, prematuramente stroncata la sera del 28 novembre 1977, dalla furia ideologica di matrice neofascista che contrapposta a quella di estrema sinistra imperversava nelle piazze d'Italia lungo un anno carico di tensioni sociali e giovanili.

Fu la fotografia del meglio noto '77 che rappresentando una riedizione del '68 ma, con una versione ancor più violenta dell'anno citato, vide Bari inserita fra le pagina della cronaca violenta di quel periodo.

Il capoluogo pugliese con una serie di commemorazioni avviate in mattinate sul luogo dell'assassinio ha rinnovato il ricordo di un giovane operaio comunista e antifascista che dalla sua Bari Vecchia chiedeva più giustizia sociale e sopratutto, data la sua età, più lavoro per i giovani baresi. E' il tratto significativo emerso nell'ultima delle tre cerimonie mattutine.