'NOI CI PROVIAMO', la scommessa di Remo Attanasio in un film tutto 'Made in Ostuni'

di Alex Nardelli. BARI - Si può realizzare un film con il minimo indispensabile come attrezzatura, magari utilizzando come attori persone del posto, alla prima esperienza cinematografica, ottenendo un ottimo risultato finale? E’quello che sicuramente si sarà chiesto l’autore ed attore ostunese Remo Attanasio, quando dopo essersi occupato finora sempre di cabaret e teatro ha avuto l’idea di fare cinema, coadiuvato dall’ottimo regista Emilio Quaranta. In questa intervista Remo Attanasio ci spiega come nasce l’idea di questo film, raccontandoci un po’ anche quali tematiche ha voluto trattare nello scrivere la sceneggiatura.


D) Come nasce l’idea di realizzare il film NOI CI PROVIAMO?

R) Io mi sono occupato in passato di cabaret, di teatro, varie forme di spettacolo, ho fatto di tutto e di più. Comunque il cinema rimane sempre qualcosa che uno ha voglia di fare, c’era quindi l’idea, dicevo “Mi manca solo da fare un film e poi abbiamo fatto quasi tutto artisticamente”. Solo che fare un film non è semplice, ci vogliono naturalmente dei fondi, non è semplice come nel teatro, dove tu provi ed è finito tutto li. Quindi è un’idea che avevo un po’ abbandonato, ma poi ho incontrato Emilio Quaranta che si occupava, ed è un appassionato di cinema, con il quale poi noi abbiamo incominciato a parlare. E’nata questa idea, quindi mi sono messo a buttare giù una storia, una sceneggiatura, e ne è venuta fuori una storia molto interessante. Dopo di che abbiamo preso l’attrezzatura, almeno quel minimo indispensabile che occorreva e siamo partiti, naturalmente con tutte le difficoltà che si possono immaginare.

La locandina di 'NOI CI PROVIAMO'
D) Di che cosa parla questo film?

R) Il film anche se è comico, ironico, parla comunque di un problema sociale molto importante, cioè il problema della terza età, il problema degli anziani. Oggi sono sempre più emarginati dalla società, però loro dimostrano che con la loro esperienza, la loro capacità di vita, riescono a risolvere situazioni in cui i giovani si arrendono. Quindi c’è una certa vitalità, una certa rivalutazione della persona anziana in un contesto sociale fatto di case di ricovero, pensionati, case di riposo. La scelta è stata sia per il problema in se per se, perché è importante, sia perché abbiamo scelto gente del posto e abbiamo trovato più disponibilità in gente oramai in pensione. Perché si trattava di impegnare giornate intere per le riprese del film, quindi non abbiamo avuto molta disponibilità di giovani per motivi di lavoro.

D) Qual è il futuro di questo film? Voi cosa avete intenzione di fare? Di lanciarlo a livello locale, o intendete puntare più in alto?

R) Per il momento ci siamo limitati a fare un buon lavoro, e penso che sia riuscito. Intanto noi lo gestiremo qui in provincia, innanzitutto a Ostuni cominceranno le proiezioni il 7 aprile fino al 16 aprile, poi girerà in provincia, cioè autodistribuito, come l’abbiamo prodotto, almeno in provincia lo autodistribuiremo. Dopo di che vedremo gli sviluppi, perché siamo in contatto con qualche casa di distribuzione a cui potrebbe interessare per lanciarlo a livello nazionale.

D) Qual è il consiglio che vuoi dare a chi vuole intraprendere una carriera artistica, nel mondo del teatro o nel mondo del cinema?

R) Di buttarsi, di buttarsi tranquillamente senza paura di poter sbagliare, senza paura di pensare che sia una cosa impossibile, perché tutto è raggiungibile nella vita.

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