Tensione in Crimea, scontro a fuoco
Non si placano le tensioni tra Russia e Ucraina. Kiev denuncia un attacco russo a una propria base nell'ovest della penisola sul Mar Nero. Perdipiù una sparatoria si è verificata a Sinferopoli, capitale della Crimea, a due giorni dal referendum per l'annessione dell'ormai ex regione ucraina alla Federazione russa: ha provocato due morti e due feriti. A perdere la vita sono stati un soldato ucraino e un militante filorusso, uno per parte anche i feriti.
Secondo le informazioni dell'esercito di Kiev il conflitto a fuoco è nato dopo il tentativo di uomini armati di assaltare una base militare ucraina; un'agenzia di stampa filorussa invece ha riferito che alcuni cecchini avrebbero sparato contro membri di una brigata di difesa della Crimea. Il timore adesso è che il passaggio di poteri dopo la vittoria dei sì all'annessionea Mosca si traduca in uno scontro armato.
Il governo ucraino infatti ha ordinato alle proprie truppe, ancora barricate nelle basi in Crimea, di "sparare a vista" contro chiunque tenti di entrare. Ordine che a quanto pare però non ha avuto seguito visto che forze di autodifesa della Crimea hanno preso il controllo della base della Marina ucraina a Sebastopoli, senza incontrare resistenza. Lo riferisce un fotoreporter dell'Associated Press: un centinaio di militanti hanno sfondato i cancelli, sono entrati nelle strutture del quartier generale e hanno issato la bandiera della Russia. I militari ucraini se ne sarebbero andati senza reagire. Nella regione separatista è in arrivo il ministro della Difesa ucraino Igor Tenyuk e del primo vicepremier Vitaly Yarema: cercheranno di "mettere fine all'escalation del conflitto" sulla penisola, ha fatto sapere Kiev.
Nel frattempo Mosca continua a mostrare i muscoli e annuncia nuove esercitazioni militari vicino a Novorossisk, che confina con la Crimea. Il ministero della Difesa russo fa sapere che vi parteciperanno oltre 5.000 artiglieri delle truppe aviotrasportate e che le manovre dureranno da 45 giorni a due mesi. Gli Stati Uniti però non stanno a guardare e valutano la rotazione delle proprie truppe nella regione baltica, per esercitazioni e addestramenti, allo scopo di assicurare la protezione degli alleati Nato da aggressioni russe. Lo ha dichiarato il vice presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.
Secondo le informazioni dell'esercito di Kiev il conflitto a fuoco è nato dopo il tentativo di uomini armati di assaltare una base militare ucraina; un'agenzia di stampa filorussa invece ha riferito che alcuni cecchini avrebbero sparato contro membri di una brigata di difesa della Crimea. Il timore adesso è che il passaggio di poteri dopo la vittoria dei sì all'annessionea Mosca si traduca in uno scontro armato.
Il governo ucraino infatti ha ordinato alle proprie truppe, ancora barricate nelle basi in Crimea, di "sparare a vista" contro chiunque tenti di entrare. Ordine che a quanto pare però non ha avuto seguito visto che forze di autodifesa della Crimea hanno preso il controllo della base della Marina ucraina a Sebastopoli, senza incontrare resistenza. Lo riferisce un fotoreporter dell'Associated Press: un centinaio di militanti hanno sfondato i cancelli, sono entrati nelle strutture del quartier generale e hanno issato la bandiera della Russia. I militari ucraini se ne sarebbero andati senza reagire. Nella regione separatista è in arrivo il ministro della Difesa ucraino Igor Tenyuk e del primo vicepremier Vitaly Yarema: cercheranno di "mettere fine all'escalation del conflitto" sulla penisola, ha fatto sapere Kiev.
Nel frattempo Mosca continua a mostrare i muscoli e annuncia nuove esercitazioni militari vicino a Novorossisk, che confina con la Crimea. Il ministero della Difesa russo fa sapere che vi parteciperanno oltre 5.000 artiglieri delle truppe aviotrasportate e che le manovre dureranno da 45 giorni a due mesi. Gli Stati Uniti però non stanno a guardare e valutano la rotazione delle proprie truppe nella regione baltica, per esercitazioni e addestramenti, allo scopo di assicurare la protezione degli alleati Nato da aggressioni russe. Lo ha dichiarato il vice presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.
