Il vino e il poeta, 'un binomio inscindibile'
LECCE - Un nuovo omaggio a Vittorio Bodini e al suo multiforme ingegno poetico nell’anno che segna il centenario della nascita. E’ stata presentata infatti, questa mattina al Must di Lecce la nuova linea di vini firmati dalla Casa Vitivinicola Apollonio e dedicati allo straordinario cantore del Sud e delle sue contraddizioni. Un’iniziativa nata dalla collaborazione tra il Centro Studi Vittorio Bodini, l’Azienda e il Comune di Lecce, già promotore di una mostra documentaria sulla vita, le opere e le relazioni artistiche del poeta (esposizione tuttora in corso presso lo stesso Must, titolo “Vittorio Bodini – Un uomo condannato al coraggio”; aperta fino al 31 agosto).I vini in questione, che contribuiranno a diffondere il nome di Vittorio Bodini in tutto il mondo (la Casa Vitivinicola Apollonio esporta i suoi prodotti in tutti i continenti), costituiscono il contenuto della nuova linea di produzione dell’azienda, dal titolo “Le Mani del Sud”. Sulle etichette, infatti, l’incipit della lirica bodiniana: “Hai fatto bene dice a non parlarmi del Sud del Sud/ e delle sue brulle capre saltellanti di scoglio in scoglio/ O le pallide mani delle capre del Sud”, nonché il disegno autografo di Vittorio Bodini scelto come logo del Centro Studi a lui intitolato.
Una collaborazione nata da un progetto della giornalista Leda Cesari, un altro modo per rendere omaggio a un poeta spesso ingiustamente trascurato, come ha spiegato l’assessore comunale al Marketing Territoriale e agli Eventi, Luigi Coclite: “E’ doveroso celebrare Bodini, oggi, con un omaggio multisensoriale: la mostra al primo piano, il vino, la musica. Bodini è infatti artista in forte credito nei confronti di questa città, e noi abbiamo deciso di estinguere questo debito, almeno in parte, con le celebrazioni dedicate al centenario della sua nascita”.
Vino, un universo di cui Vittorio Bodini era convinto estimatore, come racconta anche la figlia Valentina, presidente del Centro Studi: “Quello tra il Centro Studi e Apollonio è un incontro magico, perché contribuisce a diffondere il nome di Vittorio Bodini in tutto il territorio. Mio padre, tra l’altro, era un grande amante della vita e del vino, e ci è sembrato giusto celebrarlo anche in questo modo”. Non stupisca dunque un accostamento che può sembrare azzardato, perché se il poeta della “Luna dei Borboni” era un inimitabile narratore di territorio, anche il vino lo è; anche il vino, infatti, è senza tema di smentita un prodotto culturale, un cantore del mondo affascinante e naturale della vigna e del territorio, una sintesi invitante e poetica delle specificità e delle suggestioni di una terra, come sottolineato dal senatore Dario Stefano: “Questa iniziativa interpreta appieno il nostro modo di intendere il vino, che è cultura e prodotto identitario insieme. Capace, in questo caso, di raccontare il territorio e di portare al contempo il messaggio di un grande poeta salentino alle nuove generazioni”.
In linea anche il musicista Raffaele Casarano, autore del brano “Ballata per Bodini”, contenuto nel suo ultimo album: “Sono follemente innamorato di Vittorio Bodini, perché il suo odio-amore per la sua terra è nelle mie corde, e credo che nessuno, come lui, abbia raccontato questo territorio”.
In chiusura Massimiliano Apollonio, titolare delle omonime Cantine, ha presentato i vini bodiniani, tutti Doc (“E’ Bodini, oggi, a fare un regalo a noi, non viceversa”): Copertino, colore rosso rubino profondo con riflessi vivaci e brillanti, profumi intensi di confettura di amarene, intriganti note di cannella e fichi secchi, buona struttura, tannino equilibrato; Squinzano, rosso rubino che vira sull’amaranto, aromi di mandorle, frutta e fiori secchi, tannino vellutato, retrogusto lungo e persistente; Salice Salentino rosso, robusto e armonico con persistente aroma fruttato sul finale, sentori di mora e prugna, buon corpo, tannino forte e morbido; Salice Salentino bianco, vino di grande bevibilità, colore giallo paglierino con sfumature verdoline, leggeri sentori erbacei e di frutta fresca, secco, morbido e di medio corpo in bocca.
Il Centro Studi Vittorio Bodini è l’associazione che da due anni a questa parte gestisce in via esclusiva tutte le iniziative legate a colui che fu uno dei più illuminati artisti del Novecento letterario d’Italia. Presieduto dalla figlia e unica erede del poeta e traduttore Bodini, Valentina Bodini, il Centro Studi si pone come obiettivo la diffusione della conoscenza delle opere del poeta e la realizzazione di manifestazioni letterarie, editoriali, e più in generale culturali legate alla storia di Bodini.
Quello di Apollonio Casa vinicola è invece il retroterra corposo e gratificante di un’azienda che ha attraversato quasi due secoli di storia e che per questo è stata riconosciuta come “Impresa Storica d’Italia”. Una storia che si ripete sempre nuova, eppur fedele a se stessa da quattro generazioni, da quando cioè Noè Apollonio (1870) diede inizio all’avventura vitivinicola, seguito dal figlio Marcello, artefice del taglio moderno successivamente assunto dalla piccola azienda. Nel dopoguerra fu invece Salvatore, figlio di Marcello, a inaugurare l’era imprenditoriale; oggi sono i suoi figli, Marcello e Massimiliano,a guidare l’azienda,che esporta in tutto il mondo vini pregiati e un marchio sinonimo di qualità e affidabilità.