Barletta, il 30 giugno s'avvicina: Tatò e Di Cosola s'incontrano, cresce l'ansia biancorossa

di Luca Losito - Il 30 giugno (scadenza dei termini per l'iscrizione fissato dalla Lega Pro, ndr) è sempre più vicino, ma in casa Barletta il futuro è tutt'altro che definito. Filtrano possiblità, incontri, tentativi e poco altro. Decisamente non molto. Di certezze, fatti, accordi siglati nero su bianco, neanche l'ombra. E la piazza è sempre più in apprensione, anche perché la recente "disgrazia sportiva" capitata ad Andria è lì impressa come uno spauracchio.

Roberto Tatò ha ribadito la sua volontà di cedere la società "aggratis", ma il difficile è appunto trovare i papabili acquirenti. L'unico interesse filtrato sinora in maniera limpida è quello di Pasquale Di Cosola, figlio del compianto presidente della Serie B biancorossa. Ma siamo ancora al "pourparler" e col tempo che stringe diventa tutto più difficile. Ci sono cifre importanti che ballano, contratti esosi che il futuro patron dovrebbe accollarsi, su tutti quello dell'ex Dg Martino (sotto contratto fino al 2016, ndr) e anche la mirabile idea dell'azionariato popolare messa in atto da alcuni tifosi non sembra ancora risolutiva.

Serve concretezza, servono fatti, serve ripartire al più presto. Il 30 giugno rischia di diventare un incubo per i tifosi del Barletta, che non vogliono perdere il diritto a partecipare alla nuova Lega Pro e dal canto loro stanno facendo tutto il possibile per evitare che ciò accada. Intanto, nel prossimo weekend dovrebbe esserci un altro incontro tra Tatò e Di Cosola, sperando che ci si avvicini un po' di più alla tanto sospirata fumata biancorossa, momento in cui tutti i tifosi potranno finalmente gridare "Habemus Barletta".