"Gli ultrà posero tre condizioni"

'Genny 'a carogna', il capo degli ultras napoletani assurto alle cronache nazionali, avrebbe davvero dato il suo assenso affinché la finale di Coppa Italia di sabato fra la squadra partenopea e la Fiorentina si svolgesse.

E' questa, in sintesi, la ricostruzione che sia il Corriere della Sera sia La Stampa pubblicano lunedì. "Abbiamo interloquito, non trattato", sostiene invece il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, in un'intervista a Repubblica: "Quel tpo è stato informato delle condizioni del tifoso colpito alla schiena e della natura occasionale del ferimento". I capi ultrà del Napoli - sostiene il quotidiano milanese - chiedevano di conoscere esattamente ciò che era accaduto fuori dallo stadio, per garantire il controllo della curva e dunque lo svolgimento senza incidenti del match.

Vi sarebbe stata una intesa, poi, tra responsabili della sicurezza, dirigenti della società e il capitano azzurro Marek Hamsik, tenendo fermo un punto: si gioca in ogni caso, una sospensione non è mai stata ipotizzata. Ecco ciò che volevano sapere i capi della tifoseria azzurra - vista anche la vaghezza delle informazioni che circolavano (pare per volontà precisa del questore Massimo Mazza): "Ci sono morti tra i tifosi? Ci sono stati incidenti tra napoletani e fiorentini? Ci sono stati scontri con la polizia che hanno causato feriti?" A portare le istanze al comandante provinciale dei carabinieri Salvatore Luongo è un dirigente della società partenopea, "stretto collaboratore del presidente Aurelio De Laurentiis". Viene informato il prefetto Pecoraro e i dirigenti delle forze dell'ordine si chiudono nell'anticamera della saletta autorità. Alla riunione improvvisata "partecipa anche un rappresentate della Fiorentina delegato da Andrea Della Valle".

Il quotidiano La Stampa parla di una trattativa fra capi ultras della Fiorentina e del Napoli, alla presenza di 10 agenti della Digos: riunione nella quale tra l'altro si sarebbe deciso "il silenzio" del tifo e il via libera al match.

Alla fine, la "missione" di Marek Hamsik che va sotto la curva dell'Olimpico, dove c'è "Genny 'a carogna", quello che indossava la maglietta "Speziale libero" (un offesa che non poteva lasciare naturalmente indifferente la vedova dell'ispettore di polizia Filippo Raciti). È lui che - davanti agli occhi del mondo - si gira verso i tifosi con il pollice alzato: si gioca.

Una ricostruzione però che proprio Gennaro De Tommaso nega con forza. Ad intervistarlo è stato il quotidiano "Il Mattino" di Napoli: "Non c'è stata alcuna trattativa tra la Digos e la curva", sostiene Genny 'a carogna.

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