Scompare Antonio Caloro, maestro e storico salentino

di Francesco Greco. ALESSANO (Le) – La cultura del Salento è in lutto. E’ morto “un grande maestro e un grande uomo”. Le parole commosse di Gino Meuli, storico e ricercatore di Salve, collega nell’insegnamento, danno bene la dimensione di Antonio Caloro, maestro elementare con lunghe, intense esperienze di lavoro in Svizzera e grande cultore di storia locale con pregnanti pubblicazioni nel cv, scomparso a 83 anni, dopo una lunga malattia, amorevolmente assistito dalla moglie Lina.

   Il “professore”, così lo chiamavano i suoi ex alunni e così lo conoscono in Salento, sin dagli anni ’60, ha insegnato a intere generazioni a leggere, scrivere e far di conto. Si era così conquistato “sul campo” la stima e l’affetto di tanti, anche per la disponibilità e la serietà nei rapporti sociali e personali. Si era impegnato anche in politica, nel suo Comune, Alessano, dove fu amministratore negli anni ’70-’80, nelle file della Dc.

   Numerose e significative le ricerche sulla storia locale, apparse in riviste e miscellanee. Particolarmente proficua la sua attività di traduzione dal francese dei saggi del bizantinista Andrè Jacob e dello storico Jean-Marie Martin.

   Tra le pubblicazioni che lascia: “Guida di Leuca. L'estremo Salento tra storia, arte e cultura”, ("Le Guide versi"), Congedo, Galatina 1996; Gli "Alessanesi" di Anders. Un liceo-ginnasio polacco in Alessano (1945-46). Ricordi e testimonianze”,    Laborgraf, Tricase 1995;
   I "soprannomi alessanesi", in Gerhard Rohlfs, Dizionario storico dei soprannomi salentini (Terra d'Otranto), Congedo, Galatina 1986; “I Gonzaga in Terra d’Otranto”, Edipan, Galatina 2010; “Alessano tra Storia e Storiografia” (Le fonti documetarie), Maffei editore, con Francesco De Paola, Trepuzzi 2013 (presentato pochi giorni fa nella sala consiliare del Comune di Alessano).

   La sua amicizia col popolo polacco gli ha fatto meritare la medaglia "Pro memoria", concessagli nel 2006 dalla URZAD DO SPRAW KOMBATANTOW I OSOB REPRESJONOWANICH di Varsavia e la Croce di Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica di Polonia.

   Caloro era la “memoria” di Alessano e dintorni. Chi andava a trovarlo lo trovava chino sulle sue carte, finchè le energie e la salute glielo hanno permesso. Aveva donato, qualche anno addietro, la sua immensa biblioteca (oltre 5mila volumi di ogni genere letterario e di editori nazionali e locali) alla Fondazione don Tonino Bello.

   Per ricordarlo pubblichiamo qui di seguito due sue poesie inedite:

                           
Verso il limite antico

Lontano abbaiare di cani
inquieti sotto la luna
e il tuo volto
fisso
nelle mie orbite insonni.
………..
La ruota di gesso
frantuma lontani ricordi
in acute
scaglie di vetro.
……….
Mozzo e capitano
su questo battello senza remi
né vele
avanzo
ogni giorno d’un passo
verso il limite antico
che mi separa da te
che ti separa da me.

                             
Il mio sangue dorme

Il mio sangue dorme
dimentico del fiotto
che sbianca il viso
e aggruma la parola
alle radici.

1 Commenti

  1. grazie per l'articolo del professore uccio caloro

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