Taranto, omaggio a Bodini: al via mostra itinerante
TARANTO - “Avere Vittorio Bodini qui a Taranto vuol dire avere un pezzo del nostro Salento, della nostra mediterraneità. Vedo Bodini come colui che ricalca il mito di Ulisse, cioè come colui che dopo un così lungo peregrinare riuscì a baciare la sua preziosa Itaca, il suo Salento”.
Vincenza Musardo-Talò, docente presso la SSIS Puglia, Università di Lecce, ha così esordito alla conferenza stampa di presentazione della mostra itinerante “Vittorio Bodini – un uomo Condannato al Coraggio” che sarà inaugurata sabato 3 maggio alle ore 18:30 presso il Palazzo Pantaleo di Taranto.
“Prima che Bodini riuscisse a entrare intimamente in quello che era la cultura del Salento, perché Mediterraneo per lui vuol dire soprattutto Salento, ha trascorso una vita da viandante fra le tante cultura dell’Europa – ha continuato la professoressa - ispanista eccellente, accorto studioso di quelle che erano le correnti artistiche e letterarie europee: dagli studi sul barocco di Gongora, al surrealismo. Poi ancora la sua esperienza, seppur non accesa, della corrente ermetica. Ma Bodini fondamentalmente non fu realista, non fu surrealista, non fu simbolista né ermetico. Bodini fu unicamente Bodini”.
Presente alla conferenza-stampa anche Ninì Elia, direttore del MUST – Museo Storico di Lecce, che ospita la mostra permanente e che collabora alla realizzazione della versione itinerante, insieme al Centro Studi Vittorio Bodini e all’Associazione Formediterre.
“La città di Lecce ha voluto che nel suo Museo Storico ci fosse un omaggio eclatante a Bodini nell’anno del centenario della nascita, che coincide con la candidatura di Lecce a Capitale della Cultura; ed è con grande piacere che ho accolto l’invito del curatore della mostra, Antonio Minelli - dichiara Elia – Vedere questa mostra che da Roma approda a Lecce, continua il suo percorso a Minervino di Lecce e adesso sarà inaugurata a Taranto gli fa grande onore”.
Per Livio Muci, rappresentante del Centro Studi ed editore della Besa, il passo fondamentale nell’anno del centenario è insistere per riportare il poeta a livello nazionale, ricordando di come Salvatore Quasimodo, nella sua Antologia “Poesia Italiana del Dopoguerra”, inserisce Bodini a pieno titolo tra gli autori più significativi dell’epoca.
“Bodini – osserva l’editore di Nardò - da come lo si voglia leggere, credo che desti soltanto interesse e grandezza letteraria e poetica. Non solo traduttore, ma interprete della letteratura spagnola. Ha spiegato agli stessi poeti e alla critica quali fossero le categorie entro cui inserire i surrealisti spagnoli. Dal 3 maggio, accanto alle splendide immagini della mostra ci sarà l’esposizione dei volumi bodiniani all’interno della libreria Ubik in via Di Palma”.
Muci conclude ricordando il prossimo appuntamento del centenario: sabato 10 maggio, all’interno del Salone del Libro di Torino, si celebrerà l’autore ricordando in particolare il suo periodo einaudiano. All’interno della manifestazione verrà premiato Guido Davico Bonino, critico letterario, storico e teatrale, che ha avuto stretti rapporti con Bodini.
Vincenza Musardo-Talò, docente presso la SSIS Puglia, Università di Lecce, ha così esordito alla conferenza stampa di presentazione della mostra itinerante “Vittorio Bodini – un uomo Condannato al Coraggio” che sarà inaugurata sabato 3 maggio alle ore 18:30 presso il Palazzo Pantaleo di Taranto.
“Prima che Bodini riuscisse a entrare intimamente in quello che era la cultura del Salento, perché Mediterraneo per lui vuol dire soprattutto Salento, ha trascorso una vita da viandante fra le tante cultura dell’Europa – ha continuato la professoressa - ispanista eccellente, accorto studioso di quelle che erano le correnti artistiche e letterarie europee: dagli studi sul barocco di Gongora, al surrealismo. Poi ancora la sua esperienza, seppur non accesa, della corrente ermetica. Ma Bodini fondamentalmente non fu realista, non fu surrealista, non fu simbolista né ermetico. Bodini fu unicamente Bodini”.
Presente alla conferenza-stampa anche Ninì Elia, direttore del MUST – Museo Storico di Lecce, che ospita la mostra permanente e che collabora alla realizzazione della versione itinerante, insieme al Centro Studi Vittorio Bodini e all’Associazione Formediterre.
“La città di Lecce ha voluto che nel suo Museo Storico ci fosse un omaggio eclatante a Bodini nell’anno del centenario della nascita, che coincide con la candidatura di Lecce a Capitale della Cultura; ed è con grande piacere che ho accolto l’invito del curatore della mostra, Antonio Minelli - dichiara Elia – Vedere questa mostra che da Roma approda a Lecce, continua il suo percorso a Minervino di Lecce e adesso sarà inaugurata a Taranto gli fa grande onore”.
Per Livio Muci, rappresentante del Centro Studi ed editore della Besa, il passo fondamentale nell’anno del centenario è insistere per riportare il poeta a livello nazionale, ricordando di come Salvatore Quasimodo, nella sua Antologia “Poesia Italiana del Dopoguerra”, inserisce Bodini a pieno titolo tra gli autori più significativi dell’epoca.
“Bodini – osserva l’editore di Nardò - da come lo si voglia leggere, credo che desti soltanto interesse e grandezza letteraria e poetica. Non solo traduttore, ma interprete della letteratura spagnola. Ha spiegato agli stessi poeti e alla critica quali fossero le categorie entro cui inserire i surrealisti spagnoli. Dal 3 maggio, accanto alle splendide immagini della mostra ci sarà l’esposizione dei volumi bodiniani all’interno della libreria Ubik in via Di Palma”.
Muci conclude ricordando il prossimo appuntamento del centenario: sabato 10 maggio, all’interno del Salone del Libro di Torino, si celebrerà l’autore ricordando in particolare il suo periodo einaudiano. All’interno della manifestazione verrà premiato Guido Davico Bonino, critico letterario, storico e teatrale, che ha avuto stretti rapporti con Bodini.
