V commissione: audizioni su sistema idrico provincia Taranto

BARI - Necessità di una governance del sistema idrico, che a partire dalla ricognizione degli impianti già esistenti permetta di individuare le risorse necessarie al recupero delle stesse e di programmare le attività di recupero e trattamento delle acque reflue da utilizzare in agricoltura. E’ quanto emerso dalla seduta della V commissione convocata per discutere sul tema del sistema idrico della provincia di Taranto, e nel corso della quale sono stati auditi l’assessore all’Agricoltura, i tecnici delle strutture regionali competenti in materia di servizio idrico e tutela delle acque e i rappresentanti dell’ente provinciale.

Nodo della questione, l’esigenza del territorio tarantino di ottenere una maggiore disponibilità di risorse idriche da utilizzare nei campi, su cui grava però l’annosa questione del mancato o cattivo funzionamento degli impianti di depurazione esistenti, alcuni dei quali pesantemente vandalizzati. Altra fonte di approvvigionamento potrebbe essere costituita dai dissalatori, o dagli invasi, tra cui quello del Pappadai per il quale sono stati individuati fondi per il recupero dei tratti dei canali danneggiati.
Dagli interventi dei presenti, è emersa inoltre la difficoltà di raccordare la molteplicità dei soggetti coinvolti nella gestione del ciclo dell’acqua e la necessità, secondo l’assessore al ramo, di predisporre un Bilancio idrico per l’agricoltura, in modo da definire in maniera più compiuta i reali fabbisogni del settore e canalizzare meglio risorse e interventi, anche alla luce del nuovo ciclo di programmazione 2014-2020 dei fondi comunitari.

Richiesta inoltre la ridefinizione delle classificazioni dei reflui previste dal Piano di tutela delle acque, in modo da poterne consentire un maggiore riutilizzo.

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