Il Messico addomestica i leoni indomabili: battuto il Camerun 1 a 0

di Andrea Stano - Messico-Camerun è la seconda partita del girone A. Finisce 1 a 0 per gli americani in questo assoluto inedito mondiale.

Sotto la pioggia torrenziale di Natal all’Arena Das Dunas, El Tricolor comincia la sua avventura ai Mondiali con l’obiettivo di ottenere la sua sesta qualificazione agli ottavi.

La squadra africana ha risolto i problemi interni di federazione e, nonostante il ritardo di due giorni, è giunta regolarmente in Brasile per giocarsi la competizione a testa alta.

Il primo tempo, malgrado il punteggio a reti inviolate, è tutt’altro che noioso. La supremazia tecnica dei centromericani è evidente: palla a terra, gioco di prima, triangolazioni. I due esterni Aguilar e Layun perfettamente imbeccati dal metronomo Herrera e dal sempreverde Guardado, sono una spina nel fianco per la sgangherata retroguardia difensiva camerunese che puntualmente non riesce a contenere il loro dinamismo.

Il Messico passa in vantaggio persino in due occasioni, entrambe con Giovani Dos Santos, ma l’arbitro colombiano Roldar imita Nishimura di ieri sera e incorre in un duplice errore. Sia il primo, che il secondo gol, infatti, erano regolari.

Il Camerun non palesa un calcio degno di nota. I Leoni indomabili non hanno coralità di gioco ma solo qualche spunto personale come quello di Assou-Ekkoto al 22esimo. Il terzino del Qpr salta col sombrero Aguilar, disorienta Rodriguez e, arrivato in area serve uno spento Eto’o che al volo scheggia il palo.

Piglio diverso per il Camerun nella seconda frazione di gioco ma l’incantesimo svanisce dopo pochi minuti. La foga, infatti, ha vita breve perché il Messico riprende fiato e torna a caricare all’arrembaggio.

Al minuto 61 la selezione centroamericana trova il gol del vantaggio, e questa volta viene convalidato. Herrera, proseguendo l’ottimo lavoro mostrato finora, fornisce di un gran pallone Dos Santos che s’infila nella linea difensiva avversaria ma si fa ipnotizzare da Itandje; sulla sua respinta arriva come un’aquila il giovane Peralta per il tap-in vincente. Giorno memorabile per il centravanti del Club America al suo primo Mondiale in carriera.

Nel corso della ripresa il Messico amministra il vantaggio non rischiando quasi nulla. Solo al 91esimo Moukandjo di testa impensierisce Ochoa per la prima volta mentre il Chicharito Hernandez si divora il gol del raddoppio.

El Tricolor conquista tre punti d’oro ottenuti col minimo sforzo. Il Messico gioca davvero bene. Difficilmente vincerà il Mondiale, come proclamato provocatoriamente dal tecnico Herrera, ma sicuramente farà sul serio per ottenere la qualificazione agli ottavi. La Croazia è avvisata.
Non ci sono grandi speranze, invece, per il Camerun di Volker Finke. Squadra povera di contenuti, di tecnica e di tattica. Se il suo leader indiscusso poi, Eto’o, vaga in campo apparendo l’ombra di sé stesso, allora c’è davvero poco da fare.


MIGLIORE IN CAMPO: HERRERA (7)


Il centrocampista del Porto ha classe da vendere. Agisce tanto sulla mediana quanto sulla trequarti non sprecando né sbagliando un pallone. Invita più volte gli attaccanti al gol nel corso del primo tempo trovandosi magnificamente con i compagni di reparto. Proprio lui lancia Dos Santos vis-a-vis col portiere camerunese in occasione dell’1 a 0 poi segnato da Peralta. Un faro indispensabile per il suo omonimo in panchina.