Taranto: in arrivo 1200 nuovi profughi

TARANTO - E' ancora emergenza immigrazione a Taranto. E' previsto per le 20, al molo San Cataldo del porto di Taranto, l'arrivo della nave San Giorgio, che sbarcherà 1.205 profughi, di cui 151 minori e 127 donne, salvati dalla Marina militare nell'ambito dell'operazione 'Mare nostrum'. Si tratta del quarto 'contingente' di migranti che arriva in città in una settimana.

Intanto la Prefettura di Taranto sta coordinando le operazioni. I migranti saranno accompagnati con i bus in centri di accoglienza e alberghi di Taranto e provincia.

Introna: "Europa, guarda da questa parte” - Orgoglio, per l’ennesima prova di solidarietà della Puglia di fronte all’emergenza profughi, ma allo stesso tempo preoccupazione vengono espressi dal presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna “per i grandi numeri che gravano sulle strutture di prima accoglienza pubbliche, confessionali e private della nostra regione, in particolare nella provincia ionica”.

Con i nuovi arrivi di questa sera, altri 1205 immigrati salpati dalle coste della Libia (tra loro oltre 150 minori tra e quasi 130 donne) si aggiungeranno ai 2600 già dislocati nel territorio pugliese con i tre arrivi della scorsa settimana, attraverso il porto di Taranto. “La Puglia è parte integrante dell’operazione ‘Mare Nostrum’ – aggiunge Introna - e siamo compiaciuti di mettere la proverbiale umanità dei pugliesi al servizio di gente che soffre e che ha totalmente bisogno, perché non ha che la vita da mettere in gioco, affrontando un viaggio estremante rischioso via mare. E questo, dopo mesi di disagi, di violenze e spesso di stupri e torture dall’altra parte del Mediterraneo”.
A loro, innanzitutto, fa notare ancora il presidente, “si rivolge lo spirito di partecipazione e di fratellanza della comunità regionale e delle istituzioni, dei Corpi dello Stato e dei volontari che stanno operando nella nostra regione, in questa emergenza”.

Nessuna esitazione nel dare sollievo anche a Lampedusa e alla Sicilia, che stanno compiendo uno sforzo enorme da anni, aggiunge Intona, “ma credo che sia legittimo domandare al governo nazionale se l’impegno che viene chiesto alla Puglia e che la Puglia offre generosamente sia inserito in un progetto ampio e articolato di solidarietà nazionale collettiva. Sarebbe bene, che ogni Regione desse il suo apporto, che ognuno si sentisse coinvolto”.

Il semestre europeo a guida italiana dedichi alla questione “un’opportuna e tempestiva valutazione, per una radicale inversione delle politiche comunitarie e dei programmi, con le indispensabili risorse” afferma Introna. Per il presidente del Consiglio pugliese è inoltre “ancora una volta necessario rivolgersi al nuovo Parlamento e ai vertici di Bruxelles. “Europa, guarda da questa parte. In Nord Africa ci sono migliaia di profughi pronti a partire. L’Unione non può perdere tempo davanti al dramma di tutti i giorni nel Mediterraneo. Non è un appello, è il richiamo ad un obbligo, un debito con la storia”.