Brasile '14: un Messico coriaceo ferma un brutto Brasile, 0 a 0 a Fortaleza

di Andrea Stano - E’ cominciata la seconda giornata del Mondiale, con la prima, tuttavia, non ancora terminata perché ieri notte si è giocata Russia-Corea del Sud.

Allo stadio Castelao di Fortaleza, Brasile-Messico finisce 0 a 0. Selecao estremamente deludente.

I verdeoro, salvo i platinati capelli di Neymar e Dani Alves, cambiano ben poco. La novità è Ramires, schierato come ala destra, che rileva l’infortunato Hulk.

Nel Messico, mister Miguel Herrera conferma gli undici che hanno battuto per 1 a 0 il Camerun.

I centroamericani giocano compatti senza concedere moltissimo agli avversari, trascinati dal solito straripante Neymar galvanizzato dal pubblico di casa, innamoratissimo del talento del Barcellona.

E’ sua la più ghiotta occasione del primo tempo. Al 25esimo Ochoa è prodigioso sul colpo di testa dell’attaccante brasiliano che indirizza il pallone all’angolino basso. Sembrava già gol.

Lo stesso portiere, svincolatosi dall’Ajaccio e in cerca di sistemazione, sul finale nega il gol in uscita a Paulinho che in mischia si era trovato tra i piedi un invitante pallone da appoggiare in rete.

Il Messico gioca la sua partita: centrocampisti aggressivi, ripartente, retroguardia impeccabile nella trappola del fuorigioco. Tuttavia sono due conclusioni dalla distanza le uniche occasioni da gol confezionate. Prima col solito Herrera, ma Julio Cesar si distende e smanaccia in angolo (corner però non ravvisato dall’arbitro turco Cakir); poi con Vasquez ma il suo destro dai venticinqu metri esce di un soffio.

Nella ripresa Scolari cambia un impacciato Ramirez, non a suo agio come esterno d’attacco, con Bernard.

Le prime battute del secondo tempo sono appannaggio del Tricolor. Il Messico mette in difficoltà i “padroni di casa” specie con le consuete conclusioni dalla distanza. Ci provano Vasquez e Herrera, palle alte di poco sopra la traversa. Luiz e Silva chiudono le scorribande offensive dei centravanti messicani ma è sempre pronto il mediano di turno a tirare da fuori area.

Al 69esimo lampo di Neymar: il beniamino dei supporters verdeoro rientra col sinistro e spara in porta ma ancora una volta Ochoa, stilisticamente non perfetto, chiude la saracinesca.

Si esalterà nuovamente al minuto 85 quando Thiago Silva si libera dalle marcature su calcio piazzato ma di testa colpisce in pieno il portiere messicano, ancora bravo a sventare il pericolo.

Ottima la partita dell’ex difensore del Milan che, però, in questa circostanza si divora clamorosamente il gol qualificazione.

Sul finale c’è gloria anche per Julio Cesar che disinnesca la velenosa conclusione di Jimenez appena entrato.

Con questo pareggio, salvo improbabili passi falsi di Brasile e Croazia contro il Camerun, per giunta orfano dell’infortunato Eto’o, la Selecao avrebbe la strada spianata per la qualificazione agli ottavi. Sarà decisiva più che mai la sfida tra Croazia e Messico per la conquista del secondo posto nel girone.

Che dire del Brasile. E’ vero, le occasioni più nitide sono quelle costruite dagli uomini di Scolari (e ci mancherebbe altro) ma più che un gioco tatticamente ben congeniato, il Brasile è spinto da una foga contingente. E’ una delle peggiori selezioni carioca nella storia dei Mondiali. Se non ci fosse Neymar, comprensibilmente egoista in mezzo al campo, questa squadra non sarebbe la favorita del torneo. Il fattore casa aiuta parecchio.

I primi tre punti regalati dall’arbitro nipponico Nishimura, potrebbero costare caro ad un’ottima Croazia tanto brava quanto questo incantevole Messico.

El Tricolor non ha sbagliato praticamente nulla. Moreno e Marquez giocano senza sbavature e il centrocampo, ad alto tasso tecnico, è davvero una spina nel fianco per gli avversari.

MIGLIORE IN CAMPO: OCHOA (8)

Guillermo Ochoa, classe 1985. Spetta a lui la palma di migliore in campo. Preciso nelle uscite, sia alte che basse, come un gatto vola sul colpo di testa di Neymar strozzando in gola l’urlo di gioia del pubblico brasiliano. Probabilmente la più bella parata di questo Mondiale.

Nega il gol a Paulinho col ginocchio destro, e sul finale Thiago Silva lo grazia incornando il pallone al centro della porta ma, si sa, la fortuna aiuta gli audaci.