La "Gaffe" di Carlo Tavecchio diventa una questione politica

di Nicola Zuccaro - L'ultimo sabato di luglio pur riservando, sull'intera Penisola una temperatura ed un clima, tipicamente autunnale, su altri fronti, è stato ugualmente incandescente. Il particolare riferimento è alla " Gaffe " pronunciata dal Carlo Tavecchio. Dato come candidato alla Presidenza della Figc, l'attuale Presidente della Lnd avrebbe pronunciato, nel corso dell'Assemblea, della stessa Lega, delle frasi offensive nei riguardi dei calciatori di colore. Il chiarimento del diretto interessato si è rivelato insufficiente poichè, nelle ultime ore, quelle frasi, hanno ugualmente provocato un vespaio di polemiche e al tempo stesso, la richiesta del ritiro di Tavecchio dalla corsa alla candidatura di Premier del calcio italiano. La vicenda, per i contenuti di quelle dichiarazioni che esulano dall'ambito sportivo, non ha risparmiato la politica ed il Governo italiano. Dal Pd al Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Graziano Del Rio, cresce il coro di chi richiede - come in ambito calcistico con l'Assoallenatori e l'Assocalciatori - a Tavecchio di fare un passo indietro. Auspicando un definitivo chiarimento di questo equivoco oratorio e pur essendo considerato l'impatto sociale e civile che il calcio ha sulla vita di un Paese o di una Nazione, sarebbe opportuno che la classe politica italiana non colga, ancora una volta l'occasione per evadere dalle sue effettive funzioni e, dinnanzi alle quali, negli ultimi tempi non sta esprimendo il meglio di sè.