TARANTO - Gli attuali rappresentanti di Confcommercio Taranto continuano ad inseguire il clamore piuttosto che la soluzione dei tanti problemi del loro settore sul nostro territorio con operazioni mediatiche alle quali, per l’ennesima volta, siamo costretti, nostro malgrado, a rispondere. A riferirlo in una nota la Camera di Commercio di Taranto.
Apprezziamo - prosegue la nota - la posizione della Confcommercio “nazionale” che invita alla valorizzazione del Sistema camerale attraverso il rilancio delle attività promozionali ed il perseguimento di una maggiore efficienza ed economicità di gestione.
Confcommercio Taranto sa perfettamente che quest’ultimo obiettivo è stato già raggiunto dalla Camera di commercio di Taranto che, infatti, presenta costi inferiori a quelli standard rilevati a livello nazionale. In virtù di questa efficienza che altre realtà ancora stanno perseguendo, si è costretti ad intervenire su servizi non essenziali come quello congressuale, la cui breve sospensione (in assenza di prenotazioni fino al prossimo mese di settembre), comporterà un sicuro risparmio per l’Ente e nessun disservizio per la collettività .
Diverso da quello nazionale è l’atteggiamento dei rappresentanti della Confcommercio “provinciale” che a fronte di un’assoluta mancanza di partecipazione costruttiva ai democratici processi decisori dell’Ente camerale, utilizza gli organi di informazione arrogandosi il diritto di decontestualizzare dati di bilancio trasparenti e certificati da organismi terzi ed indipendenti. Solo a titolo di esempio, le retribuzioni dei vertici sono pubblicate da anni sul sito camerale, come prescrive la legge.Trasparenza che non è certamente caratteristica della governance di questa associazione i cui iscritti probabilmente non conoscono la destinazione delle risorse rinvenienti dalle quote associative.
Si invitano nuovamente i vertici della Confcommercio locale a criticare meno ed a lavorare meglio.Nonostante la significativa presenza in Consiglio camerale, essi non hanno espresso alcuna progettualità nei settori di competenza, primo fra tutti il turismo, danneggiando i propri, incolpevoli, associati ai quali viene preclusa la possibilità di accedere ai finanziamenti che la Camera di commercio ha inserito in bilancio. Ne discende, ovviamente, che i soldi stanziati non vengono spesi. Un atteggiamento che certifica l’incapacità di sostenere le imprese in difficoltà e di accompagnarle lungo percorsi di crescita e di sviluppo. L’unico impegno che i suddetti sembrano aver assunto nei confronti dell’Ente è quello di trascinarlo in sconsiderati attacchi giudiziarie mediaticiche li vedonoripetutamente soccombenti, scaricandone i costi sui propri associati.
Pretestuoso è, infine, il riferimento alla gestione del MeTa,questione sulla quale l’attuale governance cameraleha già chiarito che la decisione di non partecipare alla società di gestione è in capo alla precedente governance, espressione proprio di Confcommercio.
Insomma, il territorio ha subito un’ulteriore lagnanza priva di fondamento e di nessun interesse per imprese e cittadini in una logica di critica irresponsabile e distruttiva, conclude la nota.
Apprezziamo - prosegue la nota - la posizione della Confcommercio “nazionale” che invita alla valorizzazione del Sistema camerale attraverso il rilancio delle attività promozionali ed il perseguimento di una maggiore efficienza ed economicità di gestione.
Confcommercio Taranto sa perfettamente che quest’ultimo obiettivo è stato già raggiunto dalla Camera di commercio di Taranto che, infatti, presenta costi inferiori a quelli standard rilevati a livello nazionale. In virtù di questa efficienza che altre realtà ancora stanno perseguendo, si è costretti ad intervenire su servizi non essenziali come quello congressuale, la cui breve sospensione (in assenza di prenotazioni fino al prossimo mese di settembre), comporterà un sicuro risparmio per l’Ente e nessun disservizio per la collettività .
Diverso da quello nazionale è l’atteggiamento dei rappresentanti della Confcommercio “provinciale” che a fronte di un’assoluta mancanza di partecipazione costruttiva ai democratici processi decisori dell’Ente camerale, utilizza gli organi di informazione arrogandosi il diritto di decontestualizzare dati di bilancio trasparenti e certificati da organismi terzi ed indipendenti. Solo a titolo di esempio, le retribuzioni dei vertici sono pubblicate da anni sul sito camerale, come prescrive la legge.Trasparenza che non è certamente caratteristica della governance di questa associazione i cui iscritti probabilmente non conoscono la destinazione delle risorse rinvenienti dalle quote associative.
Si invitano nuovamente i vertici della Confcommercio locale a criticare meno ed a lavorare meglio.Nonostante la significativa presenza in Consiglio camerale, essi non hanno espresso alcuna progettualità nei settori di competenza, primo fra tutti il turismo, danneggiando i propri, incolpevoli, associati ai quali viene preclusa la possibilità di accedere ai finanziamenti che la Camera di commercio ha inserito in bilancio. Ne discende, ovviamente, che i soldi stanziati non vengono spesi. Un atteggiamento che certifica l’incapacità di sostenere le imprese in difficoltà e di accompagnarle lungo percorsi di crescita e di sviluppo. L’unico impegno che i suddetti sembrano aver assunto nei confronti dell’Ente è quello di trascinarlo in sconsiderati attacchi giudiziarie mediaticiche li vedonoripetutamente soccombenti, scaricandone i costi sui propri associati.
Pretestuoso è, infine, il riferimento alla gestione del MeTa,questione sulla quale l’attuale governance cameraleha già chiarito che la decisione di non partecipare alla società di gestione è in capo alla precedente governance, espressione proprio di Confcommercio.
Insomma, il territorio ha subito un’ulteriore lagnanza priva di fondamento e di nessun interesse per imprese e cittadini in una logica di critica irresponsabile e distruttiva, conclude la nota.