Pd, Sergio Blasi parla sul ritiro della candidatura per impianto di compostaggio

“È incomprensibile la volontà di Paolo Perrone, presidente dell’Oga (organismo che ha la responsabilità dell’impiantistica per lo smaltimento dei rifiuti in provincia di Lecce) di non condurre l’assemblea dei sindaci alla soluzione più razionale per la chiusura del ciclo dei rifiuti nel nostro territorio: costruire l’impianto di compostaggio a Melpignano. Un atteggiamento ai limiti del pilatesco che ha portato Melpignano a ritirare la sua generosa candidatura per ospitare l’impianto. Una candidatura ottimale, perché ne prevedeva la realizzazione su suoli già di proprietà comunale e già tipizzati nello strumento urbanistico per ospitare impianti tecnologici per lo smaltimento dei rifiuti. Con l’impianto a Melpignano avremmo risolto in pochi mesi il problema della raccolta differenziata nel Salento e, soprattutto, non avremmo rischiato di perdere i fondi europei necessari ai lavori. Ora, al tavolo dell’Oga, restano in gioco soluzioni che prevedono tempi lunghi e il rischio concreto di perdere i fondi europei: negli altri siti candidati ad ospitare l’impianto ci sono almeno in parte suoli privati da acquisire, strumenti urbanistici da integrare, insomma tutte quelle lungaggini che la soluzione di Melpignano non comportava e che fanno sorgere il concreto timore che non si riuscirà a spendere i fondi europei entro la soglia-limite del 31 dicembre del 2015. A Melpignano non resta che proseguire per la sua strada: quella del compostaggio di comunità. Grazie ai finanziamenti che la Regione Puglia assicura ai comuni sotto i 4mila abitanti che presentano un progetto la realizzazione di compostiere di comunità, il Comune di Melpignano potrà smaltire in paese la frazione umida e abbattere la tassa sui rifiuti per i propri cittadini. Io guarderò con attenzione a cosa, invece, accadrà negli altri comuni del Salento e sarò pronto a spiegare la verità a quei cittadini che si lamenteranno per il continuo aumento delle tasse sui rifiuti. Spiegando loro, ad esempio, che i melpignanesi non dovranno più pagare le spese per la biostabilizzazione della frazione umida, per il trasporto e il deposito della stessa in discarica. Infatti sono proprio le spese per questi tre passaggi (biostabilizzazione, trasporto e deposito in discarica) quelle che si sarebbero risparmiate alle tasche dei cittadini del Salento grazie all’attivazione veloce e sicura di un impianto di compostaggio come quello che aveva proposto Melpignano. Questi passaggi oggi costano 15 milioni di euro, prelevati dalle tasche dei cittadini con le tasse sui rifiuti. 15 milioni di euro che vanno a finire nelle tasche di Marcegaglia/Cogeam. Invece l’atteggiamento ondivago di Perrone, l’ostilità al progetto da parte del neo-ambientalista Antonio Fitto, l’incomprensibile posizione del sindaco di Poggiardo, che urla per i cattivi odori dell’impianto di biostabilizzazione nel suo comune e poi non si impegna per un impianto che liberebbe Poggiardo dalla frazione umida dei rifiuti (proprio quella che puzza di più), hanno portato il sindaco di Melpignano a ritirare la candidatura del suo comune per ospitare l’impianto. Io sostengo la scelta di Ivan Stomeo, perché si può essere generosi, come comunità, ma non bisogna lasciarsi prendere in giro. È evidente che la strada migliore e più veloce per i cittadini non è la strada migliore per chi fa affari proprio grazie alla mancanza di impianti di compostaggio. E, o si ha il coraggio di decidere e andare contro gli interessi delle grandi aziende della spazzatura o, volontariamente o involontariamente si finisce per essere conniventi con i loro interessi. Il sottoscritto ha lavorato per risolvere la questione dei rifiuti che tanto grava sulla salute e sulle tasche dei cittadini, ma non posso che prendere atto, senza arrendermi, che ancora una volta hanno prevalso altri interessi. Aggiungo solo un auspicio: che nessuno abbia la faccia tosta o il coraggio di prendersela con la Regione Puglia, né Fitto, né Perrone, né Gabellone. Quando tra qualche mese, in campagna elettorale, si parlerà della mancata chiusura del ciclo dei rifiuti nel Salento, e magari ci si troverà davanti a nuove emergenze, i responsabili avranno un nome e cognome preciso: il loro”.