L'INTERVISTA / Il nuovo sindaco di Altamura? Ventricelli (Sel): “Deve essere in grado di ascoltare, mediare e decidere”

(Foto: Michele Ventricelli, Sel)
di Roberto Berloco - Qui di seguito un’intervista all’avvocato e consigliere Regionale Michele Ventricelli Esponente di rilievo della Sinistra storica altamurana insieme al compianto Fabio Perinei, in passato ha ricoperto più volte la carica di consigliere Comunale della Città di Altamura


D.: Avvocato, una domanda d’obbligo nell’approssimarsi dell’apertura della campagna elettorale per l’elezione del nuovo Sindaco di Altamura. Ci dica tutto quel che pensa dell’attuale Primo Cittadino. In questo secondo quinquennio di mandato Mario Stacca ha fatto bene, ha fatto male o avrebbe potuto far di meglio?

R.: Ci vorrebbe molto spazio per illustrare quello che penso dell’operato della Giunta Stacca. Dieci anni è un tempo congruo per avviare a soluzione i problemi più importanti di una comunità complessa come Altamura. Mi chiedo: zona mercatale, raccordo tra il centro e la periferia urbana, servizi e viabilità cittadina, valorizzazione del centro storico, opportunità di lavoro per i giovani. Queste sono solo alcune questioni irrisolte se non peggiorate. Si sono perse opportunità come quelle di gestione di immobili la cui ristrutturazione è avvenuta grazie a fondi regionali e che sono ad attendere una fruizione pubblica adeguata: museo etnografico, infopoint, palazzo Baldassarre, Santa Croce, Port’Alba, ecc. Già questo conferma il giudizio negativo sull’operato di Stacca.

D.: Lei corrisponde ad una personalità politica storica all’interno della comunità altamurana. La Sinistra altamurana trova nel suo ruolo di Consigliere regionale un solido punto di riferimento per le proprie posizioni, sia ideologiche che programmatiche. In questi anni passati di lavoro in via Crapuzzi qual è stata la tematica che l’ha maggiormente coinvolta?

R.: Ho cercato di rappresentare la Murgia e la mia città senza campanilismi e localismi, facendo comprendere la valenza regionale e nazionale della nostra terra. Ho fatto il mio dovere. La mia città ha ottenuto, soprattutto dalla Giunta Vendola, una grande attenzione anche in termini di finanziamenti a cominciare dalle infrastrutture idriche e fognanti, al recupero di importanti monumenti alle istituzioni di servizi sociali per la devianza, per gli anziani e per i minori. Centinaia di milioni di euro di finanziamenti regionali che hanno arricchito il corredo di servizi e strutture della città e del territorio. In questo ho cercato di dare un contributo importante.

D.: Tra i nomi papabili alla candidatura di Sindaco per il centro-sinistra altamurano a circolare con maggiore insistenza c’è quello di Michele Ventricelli. In particolare il suo nome è caldeggiato con energia dall’ala sinistra della coalizione, sia consiliare che extraconsiliare, ma sembrano non mancare all’appello anche simpatie autorevoli all’interno dello stesso Partito Democratico. Al di là della sua entrata in campo come candidato a Sindaco di Altamura, qual è a suo parere l’urgenza di maggiore gravità che il nuovo capo del Municipio dovrebbe affrontare?

R.: Se ne sente parlare da un pò di tempo, io però ho posto all’attenzione del centrosinistra non la mia candidatura ma un metodo secondo cui il nome non venga dalle solite segreterie dei partiti ma da un processo di partecipazione democratico dei cittadini in grado di renderli protagonisti delle scelte anche programmatiche. Questo metodo è quello delle primarie a cui io ho dato la mia disponibilità. Chi le vincerà deve, insieme, sconfiggere il candidato avversario. Il nuovo Sindaco deve essere in grado di ascoltare, mediare e decidere. La città sembra abbandonata a se stessa, bisogna disegnarne un nuovo assetto urbanistico che, senza consumare altro spazio, sappia valorizzare l’esistente, risanare e riqualificare i quartieri periferici, scommettere su verde e servizi di quartiere e sulla cultura e suoi nuovi lavori, sopratutto giovanili.

D.. Il tema del turismo culturale, ossia della chiave di volta di quello che potrebbe essere il futuro economico della nostra città. A suo parere, a parte l’assenza reale di infrastrutture all’interno e fuori della cinta cittadina, come anche quella di una seria politica di immagine per il nostro paese, un ostacolo potrebbe essere rappresentato dalla sostanziale inerzia della classe politica durante questi ultimi quindici anni? Cava Pontrelli docet: ad agitare le acque per un epilogo efficace della vicenda, stagnante fin dalla scoperta delle orme, non è stato un partito politico, non è stata l’Amministrazione comunale di Altamura, ma l’azione recente di un’associazione culturale, quella di “Spiragli”, coordinata dallo scrittore Bartolomeo Smaldone e dall’imprenditore Francesco Fiore. Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro prossimo a riguardo delle altre risorse culturali in abbandono? Si può sperare in qualche regia politica capace di uno sguardo più lungimirante e con un’ansia in più per la sorte delle giovani generazioni di altamurani, oppure si dovrà attendere l’insorgenza di altri movimenti di opinione che seguano binari di azione concorrenti e mai coincidenti con quelli di politica e istituzioni?

R.: Sono d’accordo che il turismo culturale di qualità diventi l’asse portante di un impegno per la città. Intorno a quattro nomi si potrebbe incardinare la prospettiva culturale e turistica di Altamura. Federico II di Svezia (valorizzare e ricercare più profondamente il legame con la città facendo tesoro del lavoro già svolto dalla Fortis Murgia), Luca De Samuele Cagnazzi, (personalità ecclettica del primo Ottocento), F.S. Mercadante (riprendendo il Festival Mercadantiano degli anni ottanta) e Tommaso Fiore (ridando a questa figura l’importanza che merita). Tutto con serietà, professionalità e sobrietà. La città ne trarrebbe vantaggi inimmaginabili. Bisogna che la vicenda cava Pontrelli, con il suo esproprio, si concluda urgentemente e nel migliore dei modi per la città, mettendo a frutto quello che si è fatto in tutti questi anni da associazioni e singoli, e in modo particolare dall’Associazione Spiragli. Non è più tempo delle polemiche, bisogna pensare ad un filo conduttore comune che metta insieme, contenitori e tradizioni culturali, valorizzazione del territorio e dell’ambiente. Tutto ciò a mio avviso è in grado di mettere in moto anche flussi economici importanti che aiutino a superare questo momento di grave crisi.

D.: Capitolo “Ospedale della Murgia”. La struttura è stata inaugurata quest’anno ed è partita sotto i migliori auspici. L’unico problema inizialmente pareva solo quello dell’intitolazione, ondeggiante tra quella a Papa Benedetto XIII, gradita ai Gravinesi e quella all’Onorevole Fabio Perinei, sulla quale puntava una certa parte di politica altamurana e che poi l’ha spuntata. Dopo sono arrivati i veri problemi però, ossia le deficienze e le sofferenze di alcuni reparti, non ultimo quello nevralgico del Pronto Soccorso.

R.: Bisognava aprirla dopo anni di ritardi, di errori e di responsabilità delle vecchie gestioni della ASL. Con l’intitolazione non si è voluto vincere una battaglia di una parte politica sull’altra, ma la ASL BA e la Regione hanno riconosciuto un impegno e una passione irripetibile per la nostra terra. Quel nome non richiama una parte politica, ma un amore e una passione per la Murgia. Io così l’ho vissuta. Dopo l’apertura, si tratta di ottenere ciò che è previsto: sono finalmente partiti i concorsi per i primari, si avviano le equipe di otorino ed oculistica, a giorni viene deliberata l’emodinamica che consentirà di trattare i pazienti infartuati. Insomma se si vincono i preconcetti e i pregiudizi e le demagogie di ballatoio, quella struttura entro pochi mesi diventerà quello che abbiamo desiderato: una moderna struttura sanitaria in grado di rispondere adeguatamente alle esigenza di salute del nostro territorio. Molto dipende dagli operatori, dalla loro disponibilità, serietà e professionalità. Senza di loro non si va da nessuna parte. In ultimo vorrei ricordare che se non si fosse pensata e realizzata questa struttura, Altamura e Gravina si sarebbero visto chiudere le vecchie strutture senza alcuna altra alternativa.

D.: Nasce la Città Metropolitana, con il voto per l’approvazione dello Statuto collocato al ventotto di Settembre. Un timore è che Altamura finirebbe per soffrire di un ruolo sostanzialmente marginale all’interno del nuovo assetto a guida del sindaco di Bari Antonio Decaro, con un quadro finale definitivamente compromesso da spinte civiche già concrete verso l’aggregazione al territorio provinciale di Matera.

R.: La legge Del Rio, per chi la conosce, assegna un ruolo dominante alla città di Bari, attraverso il voto ponderato, quindi il rischio di una marginalizzazione dei territori e della Murgia esiste. E’ necessario che lo Statuto preveda meccanismi istituzionali di responsabilizzazione delle aree territoriali nelle scelte da compiere. L’errore è quello di aver approvato una area metropolitana eccessivamente estesa. Non credo realistica l’aggregazione istituzionale con Matera, rivendico invece una interrelazione più spinta su tematiche economiche e turistiche che da tempo ci legano al territorio lucano.

D.: L’immediata attualità del puzzo proveniente dai dintorni di Altamura, dove è stato accertato lo sversamento di ammendante, il quale ha messo in allarme una certa fetta di opinione pubblica altamurana. In realtà, a parte il dato certo dell’odore nauseabondo, che tra l’altro pare essere scemato ad oggi, non è ancora chiaro se il materiale sversato sia fuori di norma oppure sia ne più che sostanziale concime ammesso dalla legge. Intanto, nel dubbio, mentre sono in corso gli accertamenti dell’autorità giudiziaria, un’ordinanza sindacale ha statuito il divieto di sversamenti fino al 10 di Novembre. Questo significa pure che se si trattasse di concimi utili al miglioramento della rendita dei terreni e non di sostanze pericolose, fino a Novembre gli agricoltori altamurani non potranno di fatto concimare i propri fondi con ammendante, con potenziali danni ad un’economia, quella agricola, già infragilita da diversi fattori. Ora, a parere anche dell’avvocato, prima ancora che del Consigliere regionale, a parte l’utilità di bloccare gli odori, quell’ordinanza emessa alcuni giorni tiene senso di piena legittimità?

R.: Io ho già chiarito il mio pensiero sull'argomento. Aspettiamo i rilievi e le analisi della magistratura, intanto è giusto aver pensato, almeno sino a Novembre di bloccare lo sversamento. Ad analisi ed indagine concluse saremo in grado di dare giudizi definitivi.

D.: Un'ultima parola per quei cittadini altamurani che hanno già deciso di non andare al voto l’anno prossimo. Quanto è importante, a suo parere, la partecipazione alla vita istituzionale del paese in un momento come questo, obiettivamente difficile per larghe porzioni della società civile e che, di certo, non brilla di prove esemplari da parte della politica?

R.: Per me è assai importante che si partecipi al voto e alla vita pubblica per rendere consapevole le scelte che si fanno. E’ vero che la Politica non sempre ha dato esempi positivi, ma questa è una ragione in più per partecipare e scegliere le persone più serie ed oneste.