“Su porto e sviluppo Taranto il doppiopesismo della sinistra baricentrica”
“Sul caso del resort di Nardò tutta la politica è intervenuta pressoché in modo unanime per garantire un’opera che darebbe un input importante all’economia del territorio. Non si comprende quale sia la differenza con Taranto che vede, invece, ciclicamente sfumare numerose occasioni di sviluppo con investimenti sul porto e su altre importanti attività ad esso collegate”. Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Pietro Lospinuso.
“Non sussiste alcuna differenza con il territorio ionico”, prosegue. “Eppure, per Taranto la politica si piega alle posizioni senza fondamento di chi oppone ‘no’ ideologici ad ogni forma progettuale di sviluppo. Ho avuto modo di diffondere il rapporto ministeriale che fotografa i gravi ritardi nella realizzazione delle infrastrutture portuali, che potrebbero provocare conseguenze disastrose. A ciò si aggiunge la reverenza di tutte le istituzioni locali alle ragioni ambientaliste, come se non fosse possibile coniugare ambiente e lavoro. Anche il premier Renzi ha avuto modo di constatare la capacità produttiva ed industriale del nostro sistema. Dal porto all’Ilva (che traina l’export pugliese come dimostrano gli ultimi dati), abbiamo più segmenti che potrebbero tornare a rappresentare la nostra fortuna. Ma non possiamo tacere. Non possiamo non registrare i due pesi e due misure con cui si affrontano le situazioni tarantine e quelle delle altre province. Adesso abbiamo anche l’investimento Eni su Tempa Rossa, che non modificherebbe i livelli di emissioni attuali, eppure viene osteggiato a priori come se qui non avessimo bisogno di percorsi di crescita. Sono oltraggi intellettuali al diritto di un territorio di rialzarsi, dopo aver pagato un prezzo altissimo per la crisi dell’Ilva e di tutte le piccole e medie imprese. Anche il polo del siderurgico può conoscere un futuro eco sostenibile, ma dobbiamo decidere di mettere in campo politiche concrete. L’allarme di Confindustria la dice lunga sulla voglia di riscatto del mondo economico locale e la Regione, nell’inerzia di altre istituzioni, dovrebbe intervenire immediatamente”.
“Purtroppo – conclude Lospinuso - fino a quando la Puglia sarà guidata da una sinistra baricentrica, per Taranto ci saranno solo le briciole e sarà piegata dalle politiche di chi non vuole realizzare strategie di sviluppo ecocompatibile”.
“Non sussiste alcuna differenza con il territorio ionico”, prosegue. “Eppure, per Taranto la politica si piega alle posizioni senza fondamento di chi oppone ‘no’ ideologici ad ogni forma progettuale di sviluppo. Ho avuto modo di diffondere il rapporto ministeriale che fotografa i gravi ritardi nella realizzazione delle infrastrutture portuali, che potrebbero provocare conseguenze disastrose. A ciò si aggiunge la reverenza di tutte le istituzioni locali alle ragioni ambientaliste, come se non fosse possibile coniugare ambiente e lavoro. Anche il premier Renzi ha avuto modo di constatare la capacità produttiva ed industriale del nostro sistema. Dal porto all’Ilva (che traina l’export pugliese come dimostrano gli ultimi dati), abbiamo più segmenti che potrebbero tornare a rappresentare la nostra fortuna. Ma non possiamo tacere. Non possiamo non registrare i due pesi e due misure con cui si affrontano le situazioni tarantine e quelle delle altre province. Adesso abbiamo anche l’investimento Eni su Tempa Rossa, che non modificherebbe i livelli di emissioni attuali, eppure viene osteggiato a priori come se qui non avessimo bisogno di percorsi di crescita. Sono oltraggi intellettuali al diritto di un territorio di rialzarsi, dopo aver pagato un prezzo altissimo per la crisi dell’Ilva e di tutte le piccole e medie imprese. Anche il polo del siderurgico può conoscere un futuro eco sostenibile, ma dobbiamo decidere di mettere in campo politiche concrete. L’allarme di Confindustria la dice lunga sulla voglia di riscatto del mondo economico locale e la Regione, nell’inerzia di altre istituzioni, dovrebbe intervenire immediatamente”.
“Purtroppo – conclude Lospinuso - fino a quando la Puglia sarà guidata da una sinistra baricentrica, per Taranto ci saranno solo le briciole e sarà piegata dalle politiche di chi non vuole realizzare strategie di sviluppo ecocompatibile”.
