'A Torre Guaceto ipotesi di disastro ambientale', presentato esposto dal Comitato Nazionale per la tutela

BARI - Riceviamo e pubblichiamo l'esposto-denuncia presentato dal Comitato Nazionale per la tutela di Torre Guaceto, in seguito alla presenza di liquami nell'area protetta brindisina.

"Il sottoscritto Lanzillotti Elio nato a Carovigno (Brindisi) il 10.09.1951 già primo Presidente della Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto, quale referente del Comitato Nazionale per la tutela di Torre Guaceto e quale Cittadino Italiano.

Espone e Denuncia

La Riserva Naturale dello Stato e Area Marina Protetta di Torre Guaceto rappresenta la più importante area marina italiana, infatti la stessa è stata designata a rappresentare l’eccellenza italiana all’EXPO 2015. L’area protetta è regolata da un insieme d’importanti leggi comunitarie (prima fra tutte la direttiva 92/43/CEE) e da numerose leggi italiane anche attuate in modo specifico per Torre Guaceto.

· Legge quadro “394” sulle aree protette.

· Decreto interministeriale 4 dicembre 1991 Istituzione della Riserva Naturale Marina denominata “Torre Guaceto”.

· Decreto 4 febbraio 2000 istituzione della Riserva Naturale dello Stato di Torre Guaceto.

· Decreto 29 Gennaio 2009 Approvazione del regolamento di esecuzione e organizzazione dell’Area Marina Protetta “Torre Guaceto”.

· Decreto 28 Gennaio 2013 Piano di gestione e regolamento attuativo della Riserva di Torre Guaceto.

Nella normativa sono indicati alcuni “divieti assoluti” per le aree della riserva di maggior pregio naturalistico e scientifico (zona umida Ramsar e zona A dell’area marina protetta), divieti a cui tutti sono “obbligati ad ottemperare” pena pesantissime sanzioni amministrative e penali compreso l’arresto del contravventore quando è colto in flagranza di reato.

Tra i divieti assoluti compaiono:

· L’alterazione, con qualsiasi mezzo, diretta o indiretta, dell’ambiente geofisico e delle caratteristiche chimiche e biologiche delle acque, nonché la discarica di rifiuti solidi o liquidi e in genere l’immissione di qualsiasi sostanza che possa modificare, anche transitoriamente, le caratteristiche dell’ambiente, nonché la escavazione e la raccolta di materiali inerti. (Articolo 4 decreto istitutivo Riserva Marina 4-12-1991).

· Qualsiasi mutamento dell’utilizzazione dei terreni con destinazione diversa da quella agricola e quanto altro possa incidere sulla morfologia del territorio sugli equilibri ecologici, idraulici e idrogeotermici e sulle finalità istitutive di cui all’articolo 2 del presente decreto. (Articolo 6 decreto istitutivo Riserva Terrestre 4-2-2000).

Ipotesi di Disastro Ambientale

Negli anni 80’ parte un progetto per la costruzione di un impianto di depurazione circondariale a servizio dei comuni di Carovigno, San Vito dei Normanni e San Michele Salentino. Nelle varie ri-progettazioni dell’impianto avvenute fino ad oggi, la maggioranza dei tecnici e dei politici regionali e locali, “volontariamente” non prende in considerazione le norme di tutela ambientale che man mano si sono poste in essere per la tutela della Riserva di Torre Guaceto. Il 2 settembre c.a. nonostante i ricorsi del consorzio di gestione, si è autorizzato lo scarico delle acque luride per la fase di avviamento dell’impianto di depurazione e successivamente per quelle depurate in un canale che si chiama “Canale Reale”. La parte finale del canale attraversa la zona umida di Torre Guaceto e sfocia nella zona A dell’Area Marina Protetta. Il 26 settembre 2014 il depuratore entra in funzione e nel silenzio assoluto delle associazioni ambientaliste inizia a scaricare migliaia di tonnellate di acqua putrida nella zona A di Torre Guaceto. Poiché lo scarico è ancora in corso e sicuramente (come si può ben vedere dalla documentazione fotografica) porterà in qualche giorno a conseguenze irreparabili per l’esistenza stessa della riserva.

Si Chiede

Al Sig. Presidente della Repubblica un intervento per fare piena luce su quanto sta accadendo al patrimonio inestimabile che Torre Guaceto rappresenta.

Al Ministro dell’Ambiente la verifica in via amministrativa di quanto denunciato, l’eventuale blocco immediato dell’impianto di depurazione di Carovigno, degli scarichi in Riserva, l’attivazione di una indagine amministrativa che rilevi eventuali responsabilità ministeriali.

Alla Procura della Repubblica la verifica di eventuali reati e l’individuazione dei responsabili di quello che appare, a parere dello scrivente, un vero atto criminale verso il nostro Paese".

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto