Discariche di Brindisi e Trani, 'Sblocca Italia convitato di pietra'
BARI - C’è un convitato di pietra nella gestione del sistema dei rifiuti in Puglia e in Italia: l’art. 35 del decreto sblocca Italia che, se approvato, “porterà di fatto – ha detto l’assessore all’Ambiente Lorenzo Nicastro nella seduta odierna della V commissione impegnata nelle audizioni in merito alla problematiche delle discariche di Brindisi e di Trani - alla creazione di un unico ATO (Ambito territoriale ottimale)” che consentirà il trattamento dei rifiuti provenienti da qualsiasi regione in qualsiasi impianto delle Repubblica.
Una disposizione questa dell’art. 35 fortemente contrastata dalle Regioni (che hanno una competenza concorrente in materia), che hanno fatto proprio un emendamento dell’assessore Nicastro, mentre stanno valutando un ricorso alla Corte Costituzionale sugli articoli immediatamente successivi al 35 del decreto in questione.
I rilievi posti dai consiglieri regionali che hanno promosso le audizioni (Antonio Scianaro e lo stesso presidente della V commissione, Filippo Caracciolo) nonché Eupreprio Curto e Giovanni Epifani, hanno fatto riferimento alla diffusa preoccupazione in ordine alle situazioni venutesi a creare a Trani (dove la locale discarica è stata chiusa dalla Regione lo scorso settembre a causa di alcune infiltrazioni nella falda) e a Brindisi (presso la cui discarica conferiscono i rifiuti di Trani). Come distribuire in maniera equa il conferimento su tutto il territorio regionale in presenza di queste situazioni?
A questo riguardo l’assessore ha fatto presente che si profilano tempi lunghi per la fruizione delle discarica di Conversano, visto che la richiesta dell’azienda che gestisce l’impianto di ricostruire le due vasche sotto sequestro giudiziario a proprie spese è stata respinta dalla Procura della Repubblica. In merito al ricorso al TAR presentato dal Comune di Brindisi sulle modalità di utilizzo delle discarica, Nicastro ha fatto presente ai rappresentanti dello stesso Comune presenti che il tribunale ha emesso al momento un’ordinanza di sospensiva dell’atto dirigenziale regionale interessato, autorizzando comunque la prosecuzione del conferimento dei rifiuti fino alla sentenza di merito. La Regione è in attesa della Valutazione del danno sanitario. In base al risultato sarà rivista eventualmente l’AIA.
L’assessore ha ribadito la sua disponibilità – in risposta a Curto che aveva parlato di “fallimento della politica regionale dei rifiuti e ambientale” – a dibattere della questione in una seduta ad hoc del Consiglio regionale, ricordando che “la Puglia è autosufficiente e non esporta un kg di rifiuti fuori regione”.
Anche rispetto alla situazione di Trani (il cui sindaco Luigi Riserbato ha ricordato il carico cui è stata soggetta la discarica passato dal 2012, a seguito di un'ordinanza regionale, a quest'anno da 400 a 850 t., ventilando le conseguenze che potrebbero scaturire dalla situazione di overbooking in cui potrebbe trovarsi la discarica del Comune di Andria), Nicastro ha ribadito che “compito della Giunta regionale è quello di impedire con tutti i mezzi le emergenze sanitarie” in una visione complessiva a fronte di quelle che possono essere le richieste delle comunità locali.
Una disposizione questa dell’art. 35 fortemente contrastata dalle Regioni (che hanno una competenza concorrente in materia), che hanno fatto proprio un emendamento dell’assessore Nicastro, mentre stanno valutando un ricorso alla Corte Costituzionale sugli articoli immediatamente successivi al 35 del decreto in questione.
I rilievi posti dai consiglieri regionali che hanno promosso le audizioni (Antonio Scianaro e lo stesso presidente della V commissione, Filippo Caracciolo) nonché Eupreprio Curto e Giovanni Epifani, hanno fatto riferimento alla diffusa preoccupazione in ordine alle situazioni venutesi a creare a Trani (dove la locale discarica è stata chiusa dalla Regione lo scorso settembre a causa di alcune infiltrazioni nella falda) e a Brindisi (presso la cui discarica conferiscono i rifiuti di Trani). Come distribuire in maniera equa il conferimento su tutto il territorio regionale in presenza di queste situazioni?
A questo riguardo l’assessore ha fatto presente che si profilano tempi lunghi per la fruizione delle discarica di Conversano, visto che la richiesta dell’azienda che gestisce l’impianto di ricostruire le due vasche sotto sequestro giudiziario a proprie spese è stata respinta dalla Procura della Repubblica. In merito al ricorso al TAR presentato dal Comune di Brindisi sulle modalità di utilizzo delle discarica, Nicastro ha fatto presente ai rappresentanti dello stesso Comune presenti che il tribunale ha emesso al momento un’ordinanza di sospensiva dell’atto dirigenziale regionale interessato, autorizzando comunque la prosecuzione del conferimento dei rifiuti fino alla sentenza di merito. La Regione è in attesa della Valutazione del danno sanitario. In base al risultato sarà rivista eventualmente l’AIA.
L’assessore ha ribadito la sua disponibilità – in risposta a Curto che aveva parlato di “fallimento della politica regionale dei rifiuti e ambientale” – a dibattere della questione in una seduta ad hoc del Consiglio regionale, ricordando che “la Puglia è autosufficiente e non esporta un kg di rifiuti fuori regione”.
Anche rispetto alla situazione di Trani (il cui sindaco Luigi Riserbato ha ricordato il carico cui è stata soggetta la discarica passato dal 2012, a seguito di un'ordinanza regionale, a quest'anno da 400 a 850 t., ventilando le conseguenze che potrebbero scaturire dalla situazione di overbooking in cui potrebbe trovarsi la discarica del Comune di Andria), Nicastro ha ribadito che “compito della Giunta regionale è quello di impedire con tutti i mezzi le emergenze sanitarie” in una visione complessiva a fronte di quelle che possono essere le richieste delle comunità locali.
